mercoledì 31 marzo 2021

DOMENICA DI RESURREZIONE (ANNO B)

 LA FEDE NELLA RESURREZIONE

“Maria di Magdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio”
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Stiamo vivendo per il secondo anno la Pasqua del Signore in un contesto di pandemia; anche per noi è ancora buio. Un buio che ancora non comprendiamo, facciamo fatica. È la fatica della fede, una fede che ancora deve maturare, è la fatica di un cuore che ancora deve imparare ad amare.
Allora è da chiedersi: stiamo celebrando in sincerità la Pasqua del Signore, oppure brancoliamo ancora nel buio?
Nella pagina evangelica, l'Evangelista ci da la motivazione del nostro brancolare nel buio: «non abbiamo compreso la Scrittura», cioè non abbiamo compreso tutto quello che è scritto di Lui attraverso le pagine della Bibbia, nonostante le varie spiegazioni che abbiamo ricevuto.
Quanta fatica nel credere! In questo tempo stiamo dando pure colpa alla pandemia, senza riflettere che la pandemia ci ha condotto al cuore, all’essenziale della fede e non solo alla disperazione. Ecco la fatica del credere: siamo ancora col cuore dentro il sepolcro del proprio io. Ma in questo buio vi è una speranza, qualcuno corre. È l’amore! L’amore corre perché ha le ali, ha la speranza che sempre fiorisce. È come la primavera che arriva piano piano e sbocciano quei fiori di cui ne senti il profumo, così anche il Vangelo disvela la fede piano piano, poco alla volta.
Al luogo della morte c’è chi corre più forte e chi corre più adagio. È il volto della Chiesa, di tutti noi, che si rivela in tutti i suoi tratti. È il popolo della Pasqua che ancora deve entrare nel mistero e iniziare a credere in Gesù Risorto.
I verbi che accompagnano la novità di vita sono: "vide e credette". Non sono dei verbi facili, ci vuole un cammino, bisogna faticare, bisogna ribaltare la pietra posta nel sepolcro del nostro cuore.
Nel brano del Vangelo, troviamo descritto l'incertezza della nostra fede. Una fede che va alimentata. Per farlo bisogna correre, cercare, scavare nel giardino della Scrittura. Certamente troveremo un limite, come il limite di Simon Pietro. La stessa Scrittura, però, ci aiuta ad entrare in un mistero più grande e di riportare la grandezza di quel mistero nella quotidianità dei nostri giorni. Molte situazioni di morte si incontrano lungo la quotidianità, ma sono quelle stesse situazioni che ci danno quella possibilità di vivere una nuova esperienza di vita all'insegna dell'amore.
Il cammino, forse, è simile a quello del discepolo amato, ma sicuramente è il cammino dell'amore, perché una vita “al buio”, piena di sofferenze, la ragione non fa parlare il cuore, non comprende. Però l'amore aiuta il cuore e gli occhi a vedere e credere.
I segni del credere cominciano ad evidenziarsi, occorre saperli vedere con una intuizione profonda. Non basta il segno di una pietra tolta, di un sepolcro vuoto, di bende e sudario lasciati lì. Occorre comprendere la Scrittura.
Il mattino di Pasqua è il giorno per comprendere la Scrittura. Il discepolo che Gesù amava, l'abbiamo visto sempre in Giovanni. Gesù ama ogni suo discepolo. Impariamo ad essere il discepolo amato, a risorgere con Cristo, a comprendere la Scrittura. La Scrittura ha bisogno della fede per essere compresa, e la fede ha bisogno dei piccoli segni della quotidianità, dei semplici eventi che attraversano la vita che devono essere osservati con attenzione.
La gioia della Pasqua parte dal cuore e ci fa camminare, correre verso quella tomba vuota, entrare nel luogo della morte, chinarsi rispettosamente, abbassarsi, guardare verso terra, riprendere quella consapevolezza che dalla terra veniamo e alla terra ritorniamo con la certezza che risorgeremo. Questo è il mistero della tomba vuota. Un mistero da gridare a tutti: Cristo è Risorto, è veramente Risorto! È l'annuncio di ogni cristiano, e ne siamo certi è veramente risorto!
Questo è il cardine della fede cristiana. La fede nella risurrezione è credere che la vita nasce dalla morte, grazie a quella forza dell'amore di Cristo Gesù. E Gesù risorge in questo contesto, anche in questa pandemia e continua a dirci: non temete, non abbiate paura, io sono con voi.
Con questo suo modo di essere presente, Cristo non risolve il problema dell'immediato ma semplicemente ci dona la possibilità di un nuovo inizio.
Nel film “Gesù di Nazaret” di Zeffirelli, l'attore che interpretava lo scriba Zera disse inconsciamente: “ora tutto comincia”. Ecco cosa significa credere nella risurrezione: iniziare nuovamente.
Auguri pasquali per tutti. Perché sia un nuovo inizio: in famiglia, al lavoro, a scuola, con gli amici, ovunque.

Buona e Santa Pasqua di risurrezione a tutti voi!