VIVERE IL DONO DELL'INTERIORITÀ
Continuiamo il nostro percorso quaresimale verso Gerusalemme che ci conduce verso le celebrazioni pasquali. Ricordiamo che l’itinerario della Quaresima, come l’intero cammino cristiano, sta tutto sotto la luce della Risurrezione, che anima i sentimenti, gli atteggiamenti e le
scelte di chi vuole seguire Cristo.
Questa domenica, con l’evangelista Giovanni, ci ritroviamo insieme nel Tempio, così come siamo, insieme a Gesù. Portiamo con noi il proprio bagaglio per presentare al Signore la settimana trascorsa e perché Lui gli dia una nuova motivazione per riprenderla.
Però, questa domenica, proprio al Tempio siamo sferzati da Gesù. Perché? Perché vediamo Gesù assalito dalla rabbia, violento (è la prima volta e forse anche l’unica che Gesù si manifesta irato).
Facciamo un po’ fatica a pensarlo in questo modo. Eppure Gesù fu un uomo di pace ma non come lo intendiamo noi e quindi neanche il suo atteggiamento non è paragonabile al nostro modo di pensare o di fare.
Perché allora questo comportamento di Gesù fino a costruirsi una frusta di cordicelle e cacciare fuori questi commercianti?
Al Tempio quanto accadeva era in qualche modo legalizzato ma scandalizzava Gesù. Anche la stessa preghiera era sterile e tante volte lo è anche oggi. Il Tempio, la casa di Dio, si è trasformato in “piazza affari”. Dio si amava offrendogli qualcosa: un agnello, una preghiera, un sacrificio e questo è il rischio che corriamo ancora oggi.
Gesù rovescia questo tipo di tavolo. Sarà lui il vero agnello, la vera preghiera, il vero sacrificio con la sua morte in croce.
Gesù dice il suo stop sul modo di relazionarci con Dio. Rovescia il nostro modo di fare e pensare. «Quando i profeti parlavano di prostituzione nel tempio, intendevano questo culto, tanto pio quanto offensivo di Dio» (S. Fausti): "io ti do preghiere e offerte, tu mi dai lunga vita, fortuna e salute". Pensiero di ieri ma anche di oggi. E se il sacerdote la pensa diversamente, richiama l'altro, allora è uno che "fa perdere la fede" o chissà che cosa e magari accusato.
Abbiamo perso il senso della fede, abbiamo perso quell’immagine e somiglianza di Dio. Non cerchiamo quell'interiorità con Dio e a Lui abbiamo messo il nostro IO.
Siamo veramente fuori pista. C'è una dignità che ci appartiene. Siamo dei cristiani e in quanto tale, Tempio di Dio. Abbiamo bisogno di riscoprire questo e non raggirare l'ostacolo come tornaconto.
Il tempio è il luogo della preghiera, dell’incontro con Dio, per una relazione autentica e non per il “do ut des”.
Ecco perché Gesù si scaglia contro questo mercimonio spirituale.
Gesù dice che il rapporto con Dio si fonda nella gratuità e non nello scambio. Ciò che è violato non è tanto il Tempio in quanto tale ma la relazione con Dio. Paolo ai Corinzi dice: “Il Tempio di Dio siete voi, non lo sapete?” (1Cor 3,16).
Questa domenica, allora, ci viene chiesto di liberarci di quelle immagini fasulle che abbiamo di Dio. La quaresima è un tempo propizio per spazzare le vaghe idee di Dio, un tempo per una purificazione del cuore, per un passaggio da un Dio che abbiamo in testa al Dio di Gesù.
Noi siamo salvati per grazia, cioè gratis. L’amore di Dio non si compra. L’amore di Dio non accetta pretese, arroganza, quasi con ricatto. Vivere l’amore di Dio richiede l’umiltà che non è una nostra conquista ma un dono, di cui dobbiamo renderci conto per accettarlo. Diversamente Gesù continuerà a sferzarci e a rovesciare il nostro tavolo.
Gesù conosce i cuori e ciò è molto consolante. Dio conosce tutto il mercato che ci sta nel nostro cuore e questo deve essere consolante perché ci libera da eventuale solitudine che viviamo anche a causa di questo tempo pandemico.
Per questo siamo chiamati a purificare il cuore per una relazione autentica. Con Dio ci si rapporta con cuore da discepolo, da innamorato e non come l’amico a cui chiedere qualcosa in cambio di favori.
La preghiera non è uno spazio per accaparrarsi Dio ma un lasciarsi afferrare da Lui. Vivere un rapporto con lui non secondo la logica della prestazione ma secondo uno stile di comunione e di gratuità, che tocchi ogni ambito della nostra storia.
Quando arriveremo a scoprire questo, arriveremo a scoprire che siamo Tempio di Dio. Quando inizieremo a conoscere la nostra identità più profonda, allora scopriremo in essa il Dio vivente.
Ci dia il Signore, in questo tempo di quaresima, il dono dell'interiorità per vivere meglio in obbedienza alla sua Parola.
Buona Domenica nel Signore a tutti voi!
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