giovedì 10 giugno 2021

XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

LA FEDE NELLE PICCOLE COSE

 
In queste ultime domeniche trascorse abbiamo celebrato il mistero di Dio trinitario, che si è manifestato in Gesù e che nei simboli eucaristici si è fatto dono d’amore per noi.
Questa domenica, ritorniamo alla nostra ferialità, riprendiamo il Tempo Ordinario. Facciamo una sosta per verificare la nostra fede insieme all’evangelista Marco, e riflettere sul significato del Regno di Dio.
Che cos’è il Regno di Dio? Anzitutto è una realtà che coinvolge tutti ma per capirla occorre essere disposti ad accoglierla cioè “essere dei suoi discepoli”, chi non lo è, è “fuori” e non la può capire.
Il Regno di Dio è la presenza di Dio attraverso la Parola e le opere di Gesù Cristo, dove chi l’accoglie fa maturare quei frutti che sono la pace, la giustizia, l'armonia, la concordia, la solidarietà e ogni altro valore che scaturisce dalla fede e dalla speranza.
Il Vangelo odierno parla della parabola del seme e quella del granello di senape. Tutte e due figurano il Regno di Dio. Il brano è preceduto dalla parabola del seminatore e dei diversi tipi di terreno, che Gesù stesso spiegherà ai discepoli.
Il Vangelo inizia presentando come protagonista non il seme ma l’uomo. Un uomo che è chiamato a fare una sosta nella sua vita per verificare, un uomo che è chiamato a confrontarsi con la Parola di Dio, a maturare la sua fede coi suoi tempi, anche attraversando le varie difficoltà della vita di ogni giorno.
In questa vita di ogni giorno, in questo terreno cresce il Regno, e l’evangelista Marco ci dice che cresce a partire dalle piccole cose di ogni giorno.
C’è da ripensare la nostra fede nella vita quotidiana, senza fuggire dalla vita ma vivendola, facendola crescere con il Signore, vivendo alla sua presenza.
Confrontarci con queste due parabole significa imparare a stare calmi, ad avere fiducia, a saper attendere, perché il Regno di Dio è in atto. Dio ha cura di noi in modo silenzioso: incontra la nostra realtà, la nostra storia personale e con amore si prende cura di ciascuno di noi. Non sempre ci accorgiamo di questa presenza perché la fede vacilla, non sempre accogliamo questo seme che è Gesù, che è la sua Parola di vita. Quindi c’è da chiedersi: quale è il nostro terreno? quale linfa ha la nostra fede? A che punto è arrivata la nostra fede? O, visto che questo è il tempo in cui pensiamo alle vacanze: abbiamo mandato la fede in vacanza?
Gesù ci dice «Che l'uomo dorma o vegli, il seme cresce» indipendentemente dalle nostre frenesie, dalle nostre ansie. C’è un connubio tra il seme – il Vangelo – e l’uomo e non ce ne accorgiamo o meglio non mettiamo la giusta fiducia. Occorre essere fiduciosi e lasciare che il seme faccia il suo corso nella realtà.
Il granello di senape ci ricorda che nella nostra vita c’è un piccolo seme, una piccola luce che ci da speranza per poter vivere. È l’azione dello Spirito Santo che si fa concreto, quel seme divino che cresce fino a diventare albero dove tutti possono ripararsi, cioè trovare amore. Dio, infatti, esalta le piccole cose ed abbassa le grandi cose. Ed è attraverso la Parola di vita, attraverso Gesù, che Dio opera nel cuore della storia.
Bisogna scoprire questa luce dentro di noi che ci accompagna sempre; lasciamo che illumini la nostra vita perché risplenda nella nostra quotidianità.
Bisogna far sì che la nostra vita sia “bagnata” dal Vangelo, perché la nostra quotidianità sia Vangelo vivente. La teologia non è solo una disciplina da studiare ma un vivere e parlare di Dio nella vita di ogni giorno.
Dio ci affida un seme, getta un seme nel nostro giardino. Se tuttavia noi, depositari di questa semente gettata, non sgombriamo la nostra vita dai detriti, difficilmente la realtà del Regno di Dio può crescere. Ciò significa corrispondere all’azione di Dio, al suo dono d’amore. Significa emozionarsi per le piccole cose, apprezzare un piccolo gesto, saper cogliere un attimo, come fosse il più bello. Significa che siamo chiamati a diventare albero per dire che anche la vita è un bellissimo e grande dono di Dio.
Significa che dobbiamo lasciare che il seme maturi nella nostra vita, giorno per giorno con gradualità, senza la fretta dell’immediato (come siamo abituati) ma aprendoci all’azione dello Spirito, ascoltando l’azione di Dio nel nostro cuore con calma e umiltà. Allora saremo capaci di far crescere il Vangelo non solo nella nostra vita ma anche nella vita degli altri, soprattutto in chi ha tanto bisogno.

Buona domenica nel Signore a tutti voi!




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