giovedì 22 luglio 2021

XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

IL MIRACOLO DELLA CONDIVISIONE

 
Domenica scorsa il Vangelo di Marco raccontava di Gesù che accoglieva la folla perché li vedeva come “pecore senza pastore”.
Da questa domenica lasciamo, per alcune domeniche, il Vangelo di Marco per ascoltare quello di Giovanni, per ascoltare una catechesi eucaristica fatta da Gesù.
Tutta la liturgia della Parola è incentrata sull’importanza del pane e sul pane di vita. Il Vangelo ci mostra una grande folla che segue Gesù per i suoi segni. Possiamo chiederci prima di continuare la riflessione: chi seguiamo? Gesù o i segni che lui fa?
Ritrovarsi attorno a Gesù spesso è spinto da interessi personali. Interessi che ci riduce con i paraocchi, non ci fa vedere oltre il nostro naso.
In questo tempo estivo, mentre tutti pensano a cercare la propria vacanza, a staccare la spina, il Vangelo ci parla di persone che cercano Gesù... e sono migliaia.
Questa folla segue Gesù poiché osserva i segni che Egli compie sugli infermi (v. 2).
Non è una questione di fede che fa ricorrere a Gesù, piuttosto si segue il proprio bisogno di vivere bene, nella speranza che qualcuno sia garante della propria vita. È l’istinto di conservazione che crea per ora un certo legame. Purtroppo questo modo di fare è un surrogato che cerca di soddisfare quella sete profonda che abbiamo e che tante volte non ce ne accorgiamo.
Ora, nel segno della folla si compiono le promesse messianiche che rivelano che Dio avrebbe nutrito il suo popolo in abbondanza. Ed è attraverso questo segno, il Figlio di Dio farà capire che il fine ultimo dell’esistenza si lega all’eternità, che solo Dio può offrire a chi si riconosce come suo figlio, e come tale gli si affida.
Ora Gesù, prima di compiere il segno particolare, rivolge una domanda: «dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Una domanda rivolta ai discepoli del tempo ma oggi rivolta anche a noi, perché anche noi possiamo contribuire al miracolo della condivisione.
Questa condivisione parte dai segni del povero: 5 pani e 2 pesci, la merenda del povero adolescente che in quel momento si trovava in mezzo alla folla. In quei segni di povertà, in quei segni di pienezza (il numero sette indica proprio questo), Gesù compie per tutti il grande sogno e ci dice: “Davanti alla difficoltà non aver paura, anche se non hai le forze, mettiti in gioco, dona quel poco che hai e diventerà il miracolo della condivisione”.
Come abbiamo ascoltato dalla prima Lettura e dal Vangelo, la logica umana non guarda con gli occhi di Dio. Gesù cerca in noi i cinque pani e i due pesci, cerca quello che abbiamo, perché anche noi possiamo condividere il nostro niente, quello stesso pane che Lui da’ a noi.
“Date voi stessi da mangiare” (Mc 6,37), dice Gesù a ciascuno di noi. La fede è donazione di se stessi e non “un rituale di preghiere del mattino e della sera”. È un mistero grandioso: noi mettiamo il nostro poco e Dio mette il suo, il suo amore arriva a tutti per mezzo delle nostre mani, per mezzo delle nostre povere cose ma dipende da noi se vogliamo metterci in gioco.
Ecco perché la condivisione esprime il senso dell'Eucarestia, dove continua a perpetuarsi il dono che Gesù fa di se stesso attraverso lo “spezzare il pane”, che, il Vangelo di oggi, allude a quanto Gesù ha fatto nell’ultima cena e sul Calvario.
“Spezzare”, “moltiplicare” sono i verbi della compassione. È un seguire il Signore Gesù nelle piaghe della storia. Infatti la dimensione eucaristica non si racchiude in un semplice cibarsi, ma è espressione dell'amore fraterno, è espressione di quell’umiltà e di quel coraggio di una vita condivisa nella fiducia, per far passare per mezzo delle nostre mani, l’azione salvifica di Dio. Sarà una piccola goccia nell’oceano, ma sarà un segno concreto, simbolo di quei pani e di quei pesci, il segno di quella povertà perché nulla vada perduto ma custodito, regalato, moltiplicato con l’aiuto e la benedizione del Signore.
Qui sta la grande meraviglia di Dio che ci permette di celebrare la sua Pasqua, che ci permette di celebrare la nostra umanità condividendola e vivendola nella vita di ogni giorno.

Buona domenica nel Signore a tutti voi!




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