mercoledì 11 agosto 2021

ASSUNZIONE DELLA B. VERGINE MARIA (ANNO B)

 CON MARIA VERSO LA META ETERNA

 
Celebriamo oggi, in questa XX domenica del Tempo Ordinario, la principale tra le celebrazioni liturgiche in onore di Maria SS.ma: la sua assunzione al Cielo.
Purtroppo, come ogni anno, questa celebrazione viene un po’ sminuita dal clima afoso, vacanziero e spensierato di ferragosto.
Ferragosto distoglie, dobbiamo affermarlo. Il ferragosto è una festa di origine pagana (e devo dire che l’idea è rimasta), introdotta dall'imperatore romano Augusto con cui si celebrava la raccolta dei cereali. Inizialmente questa festa era in settembre, ma l'Imperatore la anticipò al mese che ricorda il suo nome e precisamente al 15 col nome latino Feriae Augusti.
Noi oggi cosa celebriamo? La vacanza, perché ferragosto ci parla di ferie, di vacanza. Eppure se all’origine lo sguardo era verso i campi da lavoro, oggi questa giornata ci parla della corporeità, ci fa alzare lo sguardo verso il Cielo.
In queste domeniche abbiamo ascoltato il Vangelo di Giovanni che ci parlava di una corporeità particolare: del pane di vita e per la vita eterna.
Ebbene, questo giorno celebrando l’Assunzione della Vergine Maria, noi celebriamo quella corporeità, che una grande madre, come Maria, in questo clima estivo, mentre stiamo pensando ad abbronzare il corpo, a metterlo in mostra, Ella ci sta ricordando “le cose di lassù”: ci sta ricordando la vita eterna. Infatti, celebrando l’Assunzione di Maria, noi celebriamo il destino comune a tutti i battezzati: lo splendore della risurrezione del Cristo, “primizia di coloro che sono morti” (Seconda lettura), celebriamo la vita eterna.
Questa è una celebrazione che anzitutto ci dice che tutti siamo chiamati alla santità e in secondo luogo, che anche la nostra vita sarà trasformata ad immagine del corpo glorioso di Cristo Gesù.
Il Vangelo odierno narra della visita di Maria alla parente Elisabetta, dell'incontro tra due grandi donne, tra due madri, della loro fede nel Signore, una fede che dimostra che Dio continuamente ci visita.
La visitazione… Chissà quante volte abbiamo pregato, meditato con il Rosario, questo mistero insieme a quello dell'Assunzione. Un mistero che ci insegna ad accogliere la visita di Dio nella nostra vita, se gli apriamo il cuore.
Il vangelo ci presenta Maria, una ragazza che sta vivendo il suo ferragosto e che nelle ore più calde del giorno parte dalla sua abitazione, per portare una nuova freschezza di vita, per portare e donare la vita.
Ecco l’incontro della vita. Ecco il profumo che inonda, non solo la casa di Elisabetta, ma la casa di ciascuno di noi.
La visita di Maria è la visita di Dio: è un bagno di grazia, un bagno di cui tutti, oggi, ne abbiamo bisogno!
Elisabetta accoglie questa grazia: “a che debbo che la madre del mio Signore, venga a me?”. La fede di Elisabetta accoglie la misericordia del Signore che sempre visita. Egli visita chi in questo periodo l’ha mandato in vacanza. Egli visita chi ha il cuore indurito. Egli visita chi non ha pace. Egli visita tutti!
Qualcuno potrebbe dire: Ma io non mi accorgo di questa visita di Dio. Di questa visita non ce ne accorgiamo finché non ne sentiamo il profumo. Il profumo si espande a poco a poco e non tutto in una sola volta. Una volta raggiunti da quel profumo, trasformati dal profumo di Cristo, anche noi con Maria possiamo cantare il Magnificat della vita. Una vita che continua, anche nelle situazioni tristi.
È questo il cantico di Maria, un inno tra gli alti e bassi della vita. E non un inno per privilegiati.
Il Magnificat è un inno intriso di speranza per chi crede ed è quello che celebriamo con questa festa mariana: quella speranza, quella virtù di chi, sperimentando il conflitto, la lotta quotidiana tra la vita e la morte, tra il bene e il male, crede nella Risurrezione di Cristo, nella vittoria dell’Amore. E Maria canta con noi questo inno perché vuole darci una mano a superare le difficoltà della vita, perché possiamo vivere quella corporeità guardando le cose di lassù, fin quando un giorno, anche noi, come lei, potremmo viverne pienamente.
Fermiamoci, allora, in questo giorno, con Maria, a ripensare la nostra vita, a ripensare il nostro battesimo. La Bibbia ricorda il senso del nostro vivere quaggiù, aspettando l'ingresso nella patria Celeste. Maria, con la sua Assunzione, riprendendo le parole di Dio, non fa altro che ricordarci questo, ma soprattutto, a vivere i valori umani e cristiani, per una convivenza che ogni giorno deve essere più fraterna, solidale con tutti. Una vita pienamente umana e non posticcia, di accomodamenti e piena di ipocrisia e falsità.
Innalziamo il nostro Magnificat al Signore tra le gioie e i dolori della vita chiedendo, con Maria, quanto ci è necessario per la salvezza eterna.

Buona festa dell'Assunta a tutti voi!
 




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