martedì 3 agosto 2021

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

ATTIRATI DA DIO PER LA VITA ETERNA
 
 
In queste domeniche, stiamo facendo una lettura continuativa del cap. 6 del vangelo di Giovanni dove Gesù si presenta “pane di vita” e nel Vangelo odierno, Gesù è impegnato a fare capire alla gente la sua vera identità e la sua precisa missione nel mondo.
Al canto del Vangelo e poi alla fine del Vangelo troviamo queste parole di Gesù: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore, se uno mangia di questo pane vivrà in eterno». È il pane della vita, che comunica la vita, che dona la vita. Chissà se ancora oggi comprendiamo queste parole, se riusciamo a capire Gesù che si è fatto dono per ciascuno di noi.
Gesù è il pane vivo, è il pane della vita, Egli è l’atteso messia, egli è il salvatore, egli è colui che il popolo attende, egli, nonostante che sia il figlio del carpentiere, Egli è il Figlio di Dio venuto nella storia dell’umanità perché questa umanità si riscattasse dalla sua condizione di peccato.
Purtroppo non ci è facile accogliere il mistero salvifico di Dio. L’atteggiamento che assumiamo, ci dice il Vangelo, è quello della mormorazione. Questo continuo mugugnare non è altro che incredulità, una incomprensione del piano salvifico di Dio e la ribellione alla sua volontà.
Quante volte, dentro e fuori di noi, mormoriamo contro l’amore del Signore? quanta ribellione dentro il nostro cuore contro il Signore?
Non sappiamo rendere grazie per i benefici che il Signore ci elargisce. Ci viene più facile avanzare pretese per aggrapparci alle sicurezze terrene, a ciò che è effimero, a ciò che non sazia.
Facilmente ci dimentichiamo chi è Dio. Poi, in questo periodo estivo, dove il caldo insiste sulla nostra vita, Lo mandiamo in vacanza. Poi ci sta chi lo manda in vacanza per la durata della sua vita e al termine, quando muore, si ricorda di Lui.
Portiamo Dio sempre nel nostro cuore e nella nostra vita. Facciamolo sempre, anche quando siamo in vacanza. Sì, Lui non si dimentica di noi, è sempre presente nella nostra vita, anche durante la nostra vacanza, se no non sarebbe il Dio con noi, spesso decantato da noi stessi. Lui è sempre presente, meglio di uno dei più cari amici perché comprende il nostro stato d'animo e si fa carne della nostra carne.
E sì, cari amici, carne della nostra carne. Fermiamoci a pensare: quante volte, nelle grandi amicizie, nei grandi amori, facciamo uso dell'espressione: "ti mangerei!". Ho impressione che i momenti siano stati tanti, perché tra veri amici, tra vero amore si diventa una cosa sola.
Gesù vuole essere una cosa sola con noi e ogni giorno, anche Lui vuole sentirsi dire “ti mangerei” perché vuole essere compagno di viaggio verso l'eternità, non tiriamoci indietro.
Abbiamo dimenticato che siamo battezzati, e in quanto battezzati, siamo stati fatti per la vita eterna: ed è quella che dobbiamo cercare. E invece mormoriamo e ci lasciamo accompagnare dalla noia.
Guardiamo le nostre celebrazioni: sono più noiose, mute, rituali, abitudinarie, senza sapore, si fa la comunione senza comprendere che quel pane è il Corpo di Gesù.
Impariamo allora a prendere coscienza di chi è Gesù nella nostra vita. Alimentiamo la nostra fede con quel Pane della vita, nutriamoci anche della Parola di vita. Eucarestia e Parola sono alla base per un cammino spirituale: nutrimento e ascolto, come abbiamo appreso dalla prima Lettura con il profeta Elia, un nutrimento e un ascolto che ci condurrà verso la santità di Dio.
Noi, Chiesa pellegrina nel mondo ci comunichiamo al Suo Corpo, per vivere uniti al Risorto. Nell'Eucarestia sperimentiamo fin da adesso, quel “briciolo di eternità” che possederemo in pienezza nel Regno dei cieli. Che cos’è che fa eterna la nostra vita? È la fede che fa eterna la vita già ora, adesso, perché la riempie della stessa eternità di Dio, del Suo amore che è l’unica forza immortale. Un amore da accogliere, a cui arrendersi. Un amore che nutre con il Pane della vita, che è la vita stessa di Dio in noi.
Lasciamoci allora attirare da Dio per essere assimilati sempre più a Lui. Lasciamoci attirare per essere nutriti da quell’unico amore che non chiede nulla se non di essere accolto, di trovare un varco, una fessura, per donarsi e portare vita nuova.
Nel frattempo, facciamoci imitatori di Dio (come dice San Paolo agli Efesini nella seconda lettura). Cioè, anche noi dobbiamo dare una forma a questa vita: essere eucaristici, essere pane per l'altro, essere carne della carne di Dio, compagnia nel deserto della vita fino ad arrivare alla Santa Montagna.

Buona domenica nel Signore a tutti voi!




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