martedì 28 dicembre 2021

MARIA, MADRE DI DIO (ANNO C)

CON MARIA STUPIAMOCI E INVOCHIAMO LA PACE


Iniziamo un nuovo anno e lo vogliamo fare con la Vergine Maria, celebrandone la sua maternità. È un antico titolo quello di Maria, Madre di Dio che, in seguito, il Concilio di Efeso nel 431 dichiarò solennemente.
La maternità di Maria vuole dire fondamentalmente che, attraverso di Lei, Gesù, il Figlio di Dio è diventato carne. Infatti, in questo primo giorno dell'anno, vogliamo tentare di cogliere l'altro aspetto del Natale, così come lo esprime la liturgia: “Oggi la nostra debolezza è assunta dal Verbo, l'uomo mortale è innalzato a dignità perenne e noi, uniti a lui in comunione mirabile, condividiamo la sua vita immortale”. Infatti, questo Bambino non ci dice solo che Dio ha assunto la nostra natura umana ma ci parla anche della divinizzazione dell'uomo, così come si espresse Sant’Agostino: “Dio si è fatto uomo, perché l'uomo diventasse Dio”.
Celebrare la maternità di Maria fin dall'inizio dell'anno è un impegno a mettere al centro della nostra vita, fin da questo primo giorno, la Parola di Dio, la stessa Parola che ha sorriso a Maria e che sorriderà anche a noi.
Il vangelo odierno ci riporta al giorno del grande evento di Natale, ci riporta insieme ai pastori nella mangiatoia di Betlemme per godere, glorificare e lodare Dio che si è fatto carne nel grembo della Vergine Maria, concepito e partorito nella verginità.
Alcuni pastori si affrettano, in risposta a un messaggio dal cielo, per riconoscerlo e glorificarlo a loro modo. È l’avventura dei cercatori di Dio. È la nostra avventura in questo nuovo anno, carico di benedizioni, sogni e desideri. Davanti abbiamo la mangiatoia di Betlemme, una mangiatoia che parla di speranza e questa speranza ha il volto di un Bimbo fragile. Entriamo in questo luogo santo, insieme ai pastori adoriamo il Bambino, contempliamo anche il dono della maternità assunta dalla Vergine Maria. Questa è una meraviglia che lascia senza fiato. Stupiamoci allora. Possiamo vivere quest’atteggiamento durante il corso dell’anno. Non possiamo farne a meno della meraviglia del creato, della gratuità di un piccolo e semplice gesto, del sorriso di un bambino, di un gesto d’amore.
Per vivere tutto questo lasciamo che i nostri giorni siano illuminati da due santi nomi: il nome di Gesù, al di là del quale non si dà altro nome né nel secolo presente né in quello futuro, e il nome della sua vergine Madre, Maria, posta come modello e riferimento per dare speranza e senso ai giorni del nuovo anno appena iniziato.
In questo primo giorno dell’anno la Parola che abbiamo ascoltato ci parla di benedizione. Benedire è la prima parola di Dio: «e vide che era cosa molto buona».
Il Libro dei Numeri porta a ciascuno di noi una benedizione: «Ti benedica il Signore e ti protegga. Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio. Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace» (Nm 6,24–26).
Portiamo nella vita queste parole, anche noi siamo chiamati a benedire, a dire bene della nostra vita, quella che Dio sta compiendo su ciascuno di noi, anche se tante volte sperimentiamo la fragilità, la debolezza. Dio continua a volerci bene, Lui per primo continua a sperare per il nostro bene. È questa speranza che ci deve accompagnare nella vita; una speranza che ci invita anzitutto all’ascolto fecondo della Parola di Dio, come Maria. A diventare portatori di speranza, ad annunciarla come fecero i pastori.
Il primo dell'anno celebriamo anche la giornata della pace. Una pace che ogni domenica sempre invochiamo. Per avere pace, è importante legarsi al Signore della Pace. Lo vediamo Bambino; Egli è la pace che viene dal Cielo per tutti noi, si è fatto carne nel grembo della Vergine Maria. Questo Bambino, Gesù, è la nostra pace, nasce, vive, muore e risorge per donarci la pace, l’intima pace di saperci perdonati dal Padre che ci ha talmente amati da regalarci suo Figlio; la pace fraterna che siamo chiamati da questo Bambino a regalare sempre e comunque a ogni uomo e donna, così come Lui ci ha insegnato soprattutto perdonando coloro che l’avevano condannato e inchiodato (cfr. Lc 23,34); la pace che invochiamo sul nostro povero mondo implorando che finalmente questo Bambino venga accolto e riconosciuto da tutti come l’Unico che possa insegnarci la via della pace!
Alziamo il nostro sguardo a Maria, invochiamola in questo giorno solenne, perché ci aiuti a costruire la pace. Quella pace necessaria al nostro cuore, quella pace necessaria alla nostra società. È una pace da proclamare col cuore, che ci aiuta a riscoprire la fraternità, una parola abusata e dimenticata.
Dio dice del bene e fa del bene; invochiamo la sua presenza in mezzo a noi con tutta la sua disarmante bellezza, la sua nudità assoluta, con la sua luce che tutto illumina. Invochiamo insieme a Maria lo Spirito Santo perché sia luce ai nostri passi ogni giorno dell'anno.
Buon anno allora, che sia sereno, armonioso e pieno d'amore. Possa il sorriso di Dio farci ritrovare quella pace: speranza per tutti noi!




immagine: http://www.itenovas.com/in-wiki/3120-maria-santissima-madre-di-dio-capodanno-festivita-1-gennaio.html