giovedì 2 giugno 2022

DOMENICA DI PENTECOSTE (ANNO C)

"SENZA LA TUA FORZA NULLA È NELL'UOMO"
 
 
Siamo arrivati a quest’ultima tappa del ciclo pasquale e celebriamo con gioia, dopo cinquanta giorni, il compimento della Pasqua: la Domenica di Pentecoste.
Che cos’è questa solennità che raccoglie qualcosa del passato ma che ci orienta nell’oggi? È qualcosa che assomiglia a un parto: la creatura cresce dentro ma che in un bel giorno viene fuori. La stessa cosa possiamo dire della Pentecoste: è un venir fuori da quell’intimismo per vivere concretamente la vita spirituale.
Non è facile vivere la vita in Cristo. Per questo ancora oggi, tutti, riceviamo il dono dello Spirito Santo, che scende sulla nostra vita gioiosa e sulla nostra vita dolorosa.
Tutti abbiamo bisogno di questa Forza divina, perché con la nostra fragilità non siamo in grado di portare a termine l'opera del Signore Gesù. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci «ricordi» e che ci «insegni». Abbiamo bisogno di quella potenza necessaria per collaborare alla costruzione del Regno di Dio, ed essere «Pentecoste» nella Chiesa nella ferialità della vita.
La Liturgia della Parola ci ricorda il mandato che tutti abbiamo ricevuto: non solo quello di essere testimoni, ma soprattutto di come esserlo: vivendo secondo lo Spirito!
Che significa "vivere secondo lo Spirito"? Non certo fare gli spiritualisti, sradicati dalla realtà, dal nostro quotidiano. Neppure significa "affogare" dentro le realtà contingenti fino a non sapere perché viviamo, dove stiamo andando e quale grande valore può avere ogni momento se "viviamo secondo lo Spirito", ossia in conformità al precetto dell'amore.
Nel Vangelo Gesù dice: «se mi amate, osserverete i miei comandamenti» (Gv 14,15). Parole che ci riportano all’amore verso qualcuno, all’amore verso il Signore. E ciò si dimostra non a parole ma coi fatti, e anche “osservando i comandamenti”, nel senso di coinvolgere tutta la propria persona, legando la propria vita al Signore Gesù.
Non è facile per nessuno. Ecco perché abbiamo in dono lo Spirito Santo. Esso è Amore che unisce. Senza l’azione dello Spirito Santo non possiamo vivere il precetto dell’amore, perché lo Spirito Santo è proprio l’amore in persona! È lui che ti abilita ad amare bene a partire dal proprio corpo, dalla propria persona, per amarci, per amare Dio, per amare gli altri e ogni creatura.
Senza il dono dello Spirito Santo il nostro amore è fragile e malato. Con lo Spirito Santo il nostro amore si purifica, si vivifica, si rinvigorisce e diventa quello di cui abbiamo bisogno per essere autenticamente “persona”, cioè liberi da individualismo e propensi ad andare incontro all’altro. Certo lo Spirito Santo non è la soluzione ai mali del mondo ma ti aiuta a guardare questo nostro mondo sotto un altro profilo: quello dell’amore.
Naturalmente all'azione dello Spirito Santo deve corrispondere l'apertura del nostro cuore, della nostra libertà. Infatti, c’è una Forza nell’animo di ogni cristiano che non può rimanere chiusa in quattro mura ma deve essere trafficata, come il “Talento” più importante della nostra vita; non possiamo lasciarlo sotterra.
Quando diciamo “Credo nello Spirito Santo” vuol dire che credo che Dio mi da quella capacità di fare del bene, di poter amare nonostante tutto, perché accogliendo lo Spirito Santo nella mia vita, significa aprirsi a nuovi sentieri di vita; dei camminamenti che ti porteranno a scoprire la vera natura che è in te: quella di Figlio di Dio, quella di fratello e sorella del tuo prossimo.
Questa è la Pentecoste cristiana: vita nello Spirito. Vita che non possiamo improvvisare. Per questo lo Spirito pregato da Gesù per tutti noi è maestro di vita interiore, e ci educa alla disciplina dell'amore e di partecipazione piena alla comunione con Dio Padre e con Dio Figlio.
La Pentecoste che celebriamo è tempo dell'amore fino al dono di sè, perché in questa festa vi è racchiusa il "per sempre di Dio" che vogliamo ricordare ogni giorno della vita. L'evangelista Luca ce lo ricorda come momento missionario. Se nel giorno di Pentecoste tutti parlavano in lingue e gli altri li comprendevano, non significa che lo Spirito Santo sforna dei laureati in lingua, ma fa parlare solo la lingua dell’amore, per proclamare per sempre il Vangelo della misericordia di Dio.
In questa domenica, celebrando la Solennità di Pentecoste, non dimentichiamo la Vergine Maria. Tra i discepoli del tempo era presente anche lei e oggi continua ad essere presente in mezzo a noi. Ella è la prima cristiana ad accogliere il dono dello Spirito Santo nella sua vita che la rese Madre di Dio.
Oggi, tocca a ciascuno di noi ad accoglierlo e generarlo al mondo. Renderlo vivo e presente nella ferialità della vita, perché Dio continui ad essere Dio ovunque, anche nei crocicchi della vita.
Invochiamo quest’oggi l’intercessione della Vergine Maria, perché ci ottenga quella grazia necessaria che ci strappi dalle incertezze della vita e ci converta, di poter essere infiammati dallo Spirito Santo, per testimoniare Cristo con franchezza evangelica, aprendoci sempre più alla pienezza del suo amore.

Buona domenica di Pentecoste a tutti voi!
 
 
 
 


immagine: https://www.lalucedimaria.it/pentecoste/