giovedì 14 luglio 2022

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

TORNARE ALL'ESSENZIALE


Siamo ancora in cammino verso Gerusalemme e, durante il cammino, è bene fare una sosta, non solo per rinfrancarsi dalla calura estiva ma anche per capire se realmente stiamo proseguendo “verso Gerusalemme” e soprattutto come lo stiamo facendo.
Questa domenica l’evangelista Luca ci dice che Gesù si ferma in un villaggio anonimo. Gli altri Evangelisti identificano il villaggio con Betania, luogo dell'amicizia, della fede, dell'ascolto. L'Evangelista non dando il nome a questa località, coglie per noi un senso spirituale. È la sosta spirituale come quella fatta nella casa di Zaccheo.
Ancora oggi Gesù continua a sostare nella nostra casa. È la Parola che cerca spazio nel cuore di ciascuno mentre noi siamo sempre tentati di allontanarla come se si rivelasse inopportuna.
Ad accogliere Gesù abbiamo due donne: Marta e Maria. Esse sono due sorelle che ci rappresentano nel nostro modo di fare, di vedere, di pensare. Sono due sorelle che tenendosi per mano sono orientate verso Dio, anche se hanno modi diversi di accogliere: una tra gli affanni della vita e l'altra in un sedersi ai piedi per imparare l'essenziale, per distinguere il superfluo dal necessario, per distinguere ciò che è illusorio o permanente, per distinguere tra effimero ed eterno.
Nella vita ci sta un Essenziale da accogliere e vivere, un tornare all’origine per far parlare quanto di bello e di buono ci sta in noi. Purtroppo, il trambusto, l'agitazione non ci permette di percepirne la presenza o non sappiamo neanche cosa sia l’Essenziale, perché "l'essenziale è invisibile agli occhi, si vede bene col cuore" (Antoine de Exupery). Forse ancora non ci rendiamo conto come il nostro cuore ci fa cogliere l’Essenziale e se il Vangelo ci fa riflettere su questo, significa che ancora qualcosa non va!
Intanto il Signore continua a passare dalla nostra vita, perché desidera tessere rapporti seri e concreti con le persone, intrecciando relazioni sempre più solide e significative.
Questa relazione ci permette di costruire familiarità con Gesù, di sederci continuamente ai suoi piedi per poi seguirlo “verso Gerusalemme”, nella vita di tutti i giorni.
Andare dietro a Gesù è il cammino della croce, ecco perché occorre sedersi ai Suoi piedi. È la sua Parola che deve plasmare la nostra vita e viverla nella vita di tutti i giorni (Lc 8,21). Non possiamo fare gli spavaldi, incapperemo nei briganti che ci spoglieranno di quanto possediamo lasciandoci in fin di vita (Lc 10,30).
Dobbiamo riconoscere che per tutti fare silenzio, mettersi in ascolto, è faticoso. La società è colma di rumori che neanche ci sta spazio per gli altri, non ci sta spazio per capire cosa accade attorno a noi, la frenesia del tempo vuole sempre primeggiare. Bisogna imparare a fermarsi, a cogliere l'essenziale per la vita. Occorre sedersi lungo la via dell'umiltà e non lungo la via della spavalderia, della carriera o dell'essere qualcuno, che poi alla fine si rivela nessuno.
Gli atteggiamenti delle due donne possono coniugarsi, perché sono l'unico modello su cui il discepolo di Cristo deve fondare la sua vita, il suo servizio. Anzi, il servizio che renderà sarà tale solo se si parte dallo stare ai piedi di Gesù. Diversamente, saremo una Marta tutta in agitazione e daremo ordini a Dio per agire secondo i nostri schemi. Qui si rivela importante la preghiera, quell’intimo rapporto d’amicizia da costruire ogni giorno in luoghi e circostanze concreti. Essa è sorgente di serenità e di gioia. Ricordiamoci che è efficiente non chi nella vita fa tanto ma solo chi fa con Dio. Chi fa da solo è un borioso e tende a distruggere. Chi fa con Dio costruisce perché ama. Davanti a Dio nessuno può vantare titoli o ruoli: l’amore di Dio è gratuito e così va accolto.
Il passaggio di Gesù dalla nostra casa è una sosta per purificarsi dalle scorie della vita, una sosta per riscoprire la vita come beatitudine in un continuo ascolto della Parola e del fare il volere di Dio.
Il tempo estivo ci può aiutare in questo. Infatti, l’estate non è un tempo di pausa da tutto, da tutti e da Dio come spesso succede. Ma è un periodo per ridare tempo, spazio, per imparare a stare con Dio anche se siamo stanchi e provati. Nel cuore dell'estate il Signore ci propone di fare delle vacanze esclusive con lui, nel luogo più esclusivo che c'è: il nostro cuore.
Chiediamo sempre di essere visitati dal Signore, anche se siamo travolti dalle disgrazie, da certi macigni della vita, lasciamo che Lui sia sempre al centro della nostra esistenza, impariamo a sentirci amati da Lui.
In ogni cosa mettiamoci il cuore. Nel Vangelo si dice che Maria “si è scelta la parte migliore che non le sarà mai tolta”. Questo perché la vera beatitudine è Gesù. Egli, Parola eterna del Padre fatta carne nell'obbedienza, è la novità di Dio nell'annuncio del Vangelo per incarnarsi in quanti l’accolgono; e l’amore che Lui ha per noi nessuno ce lo potrà togliere, se anche noi abbiamo scelto la parte migliore: Gesù.
Fermiamoci oggi per cogliere l’essenziale. Non serve leggere tutto questo con occhi da fondamentalista, non porterebbe da nessuna parte, ma entriamo nel cuore di Dio per renderlo vivo, presente nella ferialità della vita.
 
Buona Domenica nel Signore a tutti voi!




 
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