lunedì 5 dicembre 2022

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA VERGINE MARIA (ANNO A)

PERFETTI NELLA NOSTRA IMPERFEZIONE


La festa dell’Immacolata è incastonata nel periodo liturgico dell’Avvento. Essa ci fa guardare alla grazia preveniente di Dio, all’amore con cui Dio ci viene incontro sin dall’inizio, che precede ogni cosa, ogni istante, anzi ci trasforma in ogni istante successivo, in amore che crea vita.

Al cuore dell’Avvento c’è un annunzio, gioioso ed esigente allo stesso tempo, che è il cuore stesso della vita cristiana: il Signore viene!

In questi giorni abbiamo sentito preparate la via al Signore, cioè preparate i cuori, l’anima. È un movimento che facciamo, però ricordiamoci che il primo a muoversi è sempre Dio. Prima, e di più, di qualsiasi cosa noi possiamo fare per Lui, Dio ci viene già incontro. Ricordiamo agli inizi? “Adamo, dove sei?” (Gen 3,9). È una domanda provocatoria che tocca il cuore dell’uomo.

Ecco la venuta di Dio, la sua ricerca di noi. La Bibbia ci racconta di un Dio che viene, un Dio che si muove, un Dio che non è rimasto fermo, è uscito fuori per cercarci, ha mosso i suoi passi, ha cercato qualcosa, ha cercato qualcuno, mi ha cercato.

Purtroppo, in questa ricerca, Dio non trova il suo popolo perché immerso nel correre per comprare regali, per preparare presepi, per preparare addobbi e tavole imbandite e non risponde più alla voce di Dio. Siamo veloci a rispondere a un messaggio di chat che a Dio quando bussa alla porta del cuore.

In questa celebrazione noi ricordiamo un Dio che continua a cercarci e mentre lo fa ci presenta il privilegio che concesse alla Vergine Maria: l'Immacolata Concezione. Ma cosa vuole dire a noi cristiani, oggi, questa festività?

La festa dell'Immacolata ricorda a ciascuno di noi che la nostra vita è inquinata dal peccato. Un messaggio quanto mai urgente da riproporre. Tutti abbiamo perso il senso del peccato e perdendo il senso del peccato si perde anche il senso di Dio.

Oggi ci preoccupiamo di tutto e di più trascurando Dio. Abbiamo perso il nostro faro, il nostro filo conduttore.

Abbiamo paura di tutto, paura dell'inquinamento atmosferico, paura dei contagi da covid, paura dei "mali oscuri" del corpo, paura della guerra atomica, paura del terrorismo; e in tutte le paure che potremmo elencare manca Dio. Eppure, Gesù stesso dice di «non temere coloro che uccidono il corpo, ma di temere solo colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna» (Lc 12, 4-5).

Questa grande festa dell'Immacolata ci dice anche qualcosa di sommamente positivo: che Dio è più forte del peccato e che «dove abbonda il peccato sovrabbonda la grazia» (Rm 5,20).

Maria è il segno e la garanzia di questo. La Chiesa intera, dietro di lei, è chiamata a divenire «tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata» (Ef 5, 27). Allora forse, è il caso di ripensare questa festa con le parole dell'evangelista Luca: «Avvenga per me secondo la tua parola» (vedi Lc 1,26-38).

In queste parole di risposta all'invito di Dio, che non si è mai stancato di cercarci nonostante il nostro peccato, Maria si fa suggeritrice di risposta quando Dio bussa continuamente al nostro cuore e noi, sostenuti dalla sua presenza, anche noi possiamo ripetere: «Avvenga per me secondo la tua parola».

Questa festa dice: Maria immacolata è in pienezza ciò che ciascuno di noi è solo nel parziale. Allora, anche se sono sbagliato, corrotto, perverso, da qualche parte in me c'è e rimarrà sempre una zona immacolata. E se ci credo, se mi fido, questa può essere la mia salvezza. Non sono sbagliato del tutto, mai. Perché io, tu nella nostra imperfezione siamo perfetti.

Per quanto possiamo essere negativi rimarrà sempre in noi una parte di positivo, di luce. In Maria questa luce risplende tutta; in me poco o tanto.

Il Vangelo di Luca ci riporta al momento dell'annunciazione, quando l'Arcangelo Gabriele chiama Maria "piena di Grazia" e le annuncia la nascita del Redentore nel suo grembo Verginale, dopo aver dato il suo assenso a Dio che l'ha scelta dall'eternità ad essere la Madre del suo Figlio. Maria viene salutata dall'Angelo come «piena di grazia». «Hai trovato grazia presso Dio». Dio colma Maria del suo favore chiamandola a diventare madre di suo Figlio. L'iniziativa è di Dio.

Ancora una volta Dio si avvicina al cuore dell’uomo e per mezzo di un’adolescente ci dice che nel cuore di Dio c’è grazia.

Questa grazia possiamo accoglierla se apriamo sinceramente il cuore alla Grazia veniente e anche noi, allora, ci sentiremo dire “rallegrati!”, “esulta!” perché anche noi abbiamo motivo per farlo.

La festa dell'Immacolata deve essere per tutti motivo per accogliere Dio che continua a cercarci. Egli ci ha trovato per mezzo di Maria e insieme a lei dobbiamo dire il nostro "sì", seminare in noi quella Parola di salvezza che ci dà grazia, che ci rende puri dinanzi a Dio.

Dio non desidera altro che colmarci della sua benedizione, secondo il suo disegno di amore, per renderci eredi di tutti i suoi beni (II lettura).

Questa festa ci dice che abbiamo bisogno di costruire un rapporto adulto e maturo con Dio, per poter "concepire" il suo Figlio e donarlo a tutti. 

In questo cammino di fede Maria è quel faro che risplende nella nostra vita, che ci indica la direzione giusta da prendere, che ci invita a fidarci di Dio.

Camminiamo con lei, sicuri di non sbagliare!


Buona festa dell'Immacolata a tutti voi!







immagine: SOLENNITA’ DELLA IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA – Parrocchia di S. Alessandro in Colonna (santalessandroincolonna.it)