PERFETTI NELLA NOSTRA IMPERFEZIONE
La festa dell’Immacolata è incastonata nel periodo liturgico dell’Avvento. Essa ci fa guardare alla grazia preveniente di Dio, all’amore con cui Dio ci viene incontro sin dall’inizio, che precede ogni cosa, ogni istante, anzi ci trasforma in ogni istante successivo, in amore che crea vita.
Al cuore dell’Avvento c’è un annunzio, gioioso ed
esigente allo stesso tempo, che è il cuore stesso della vita cristiana: il
Signore viene!
In questi giorni abbiamo sentito preparate la via al
Signore, cioè preparate i cuori, l’anima. È un movimento che facciamo, però
ricordiamoci che il primo a muoversi è sempre Dio. Prima, e di più, di
qualsiasi cosa noi possiamo fare per Lui, Dio ci viene già incontro. Ricordiamo
agli inizi? “Adamo, dove sei?” (Gen 3,9). È una domanda provocatoria che tocca
il cuore dell’uomo.
Ecco la venuta di Dio, la sua ricerca di noi. La
Bibbia ci racconta di un Dio che viene, un Dio che si muove, un Dio che non è
rimasto fermo, è uscito fuori per cercarci, ha mosso i suoi passi, ha cercato
qualcosa, ha cercato qualcuno, mi ha cercato.
Purtroppo, in questa ricerca, Dio non trova il suo
popolo perché immerso nel correre per comprare regali, per preparare presepi, per
preparare addobbi e tavole imbandite e non risponde più alla voce di Dio. Siamo
veloci a rispondere a un messaggio di chat che a Dio quando bussa alla porta
del cuore.
In questa celebrazione noi ricordiamo un Dio che
continua a cercarci e mentre lo fa ci presenta il privilegio che concesse alla
Vergine Maria: l'Immacolata Concezione. Ma cosa vuole dire a noi cristiani,
oggi, questa festività?
La festa dell'Immacolata ricorda a ciascuno di noi
che la nostra vita è inquinata dal peccato. Un messaggio quanto mai urgente da
riproporre. Tutti abbiamo perso il senso del peccato e perdendo il senso del
peccato si perde anche il senso di Dio.
Oggi ci preoccupiamo di tutto e di più trascurando
Dio. Abbiamo perso il nostro faro, il nostro filo conduttore.
Abbiamo paura di tutto, paura dell'inquinamento
atmosferico, paura dei contagi da covid, paura dei "mali oscuri" del
corpo, paura della guerra atomica, paura del terrorismo; e in tutte le paure
che potremmo elencare manca Dio. Eppure, Gesù stesso dice di «non temere coloro che uccidono il corpo, ma
di temere solo colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella
Geenna» (Lc 12, 4-5).
Questa grande festa dell'Immacolata ci dice anche
qualcosa di sommamente positivo: che Dio è più forte del peccato e che «dove abbonda il peccato sovrabbonda la
grazia» (Rm 5,20).
Maria è il segno e la garanzia di questo. La Chiesa
intera, dietro di lei, è chiamata a divenire «tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e
immacolata» (Ef 5, 27). Allora forse, è il caso di ripensare questa festa
con le parole dell'evangelista Luca: «Avvenga
per me secondo la tua parola» (vedi Lc 1,26-38).
In queste parole di risposta all'invito di Dio, che
non si è mai stancato di cercarci nonostante il nostro peccato, Maria si fa
suggeritrice di risposta quando Dio bussa continuamente al nostro cuore e noi,
sostenuti dalla sua presenza, anche noi possiamo ripetere: «Avvenga per me secondo la tua parola».
Questa festa dice: Maria immacolata è in pienezza
ciò che ciascuno di noi è solo nel parziale. Allora, anche se sono sbagliato,
corrotto, perverso, da qualche parte in me c'è e rimarrà sempre una zona
immacolata. E se ci credo, se mi fido, questa può essere la mia salvezza. Non
sono sbagliato del tutto, mai. Perché io, tu nella nostra imperfezione siamo
perfetti.
Per quanto possiamo essere negativi rimarrà sempre in
noi una parte di positivo, di luce. In Maria questa luce risplende tutta; in me
poco o tanto.
Il Vangelo di Luca ci riporta al momento
dell'annunciazione, quando l'Arcangelo Gabriele chiama Maria "piena di
Grazia" e le annuncia la nascita del Redentore nel suo grembo Verginale,
dopo aver dato il suo assenso a Dio che l'ha scelta dall'eternità ad essere la
Madre del suo Figlio. Maria viene salutata dall'Angelo come «piena di grazia».
«Hai trovato grazia presso Dio». Dio colma Maria del suo favore chiamandola a
diventare madre di suo Figlio. L'iniziativa è di Dio.
Ancora una volta Dio si avvicina al cuore dell’uomo
e per mezzo di un’adolescente ci dice che nel cuore di Dio c’è grazia.
Questa grazia possiamo accoglierla se apriamo
sinceramente il cuore alla Grazia veniente e anche noi, allora, ci sentiremo
dire “rallegrati!”, “esulta!” perché anche noi abbiamo motivo per farlo.
La festa dell'Immacolata deve essere per tutti motivo
per accogliere Dio che continua a cercarci. Egli ci ha trovato per mezzo di
Maria e insieme a lei dobbiamo dire il nostro "sì", seminare in noi
quella Parola di salvezza che ci dà grazia, che ci rende puri dinanzi a Dio.
Dio non desidera altro che colmarci della sua
benedizione, secondo il suo disegno di amore, per renderci eredi di tutti i
suoi beni (II lettura).
Questa festa ci dice che abbiamo bisogno di costruire un rapporto adulto e maturo con Dio, per poter "concepire" il suo Figlio e donarlo a tutti.
In questo cammino di fede Maria è quel faro
che risplende nella nostra vita, che ci indica la direzione giusta da prendere,
che ci invita a fidarci di Dio.
Camminiamo con lei, sicuri di non sbagliare!
Buona festa dell'Immacolata a tutti voi!