giovedì 29 dicembre 2022

MARIA, MADRE DI DIO (ANNO A)

PORTIAMO GESÙ, LA VERA PACE


Iniziamo il primo giorno del nuovo anno con la Vergine Maria celebrandola Madre di Dio; un antico titolo, quello di Maria, così come ci ricordano i Vangeli dell’infanzia e successivamente dichiarato solennemente nel 431 durante il Concilio di Efeso.
Iniziamo, quindi, con uno sguardo umano, materno ma anche con quella consapevolezza dell’amore di Dio per ciascuno di noi. Uno sguardo inclusivo, che supera le tensioni custodendo e meditando nel cuore la Parola.
In questa ottava di Natale, dal 1967, oggi ricordiamo e celebriamo la “Giornata mondiale della pace”, voluta da san Paolo VI.
In realtà, durante l’’Avvento, durante la novena di Natale, tutti abbiamo invocato il Principe della pace, che per tutti noi ha assunto la nostra stessa natura umana, si è fatto Emmanuele.
Per secoli, per millenni, il popolo di Israele ha atteso il Principe della pace e nella notte di Natale, i pastori hanno ascoltato il canto degli Angeli che annunciavano la nascita di Gesù dicendo: «gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra». Ora, il Principe della pace si è fatto Bambino. Egli è la pace che viene dal Cielo per tutti noi, si è fatto carne nel grembo della Vergine Maria. E Natale è il giorno della Pace. Nasce la vera Pace, nasce Gesù. E a Natale noi facciamo memoria solenne di tutto questo, facciamo memoria della vera pace di ogni cuore, della storia e del mondo intero.
Ogni giorno durante la S. Messa invochiamo la pace ma non limitiamoci solo all’invocazione. Per avere pace, è importante legarsi al Signore della Pace.  Questo Bambino, Gesù, è la nostra pace, nasce, vive, muore e risorge per donarci la pace, quella pace che sconfigge ogni male, quella pace che spesso respingiamo.
Egli ci dona quell’intima pace di saperci perdonati dal Padre che ci ha talmente amati da regalarci suo Figlio; la pace fraterna che siamo chiamati a donare sempre e comunque a ogni uomo e donna, così come Gesù ci ha insegnato, soprattutto nel momento più cruento della sua vita: dall’alto della croce (cfr. Lc 23,34); la pace che invochiamo sul nostro povero mondo dilaniato dalla guerra e da ogni forma di violenza.
Occorre iniziare a sanare i nostri cuori, spesso in lotta con sé stessi, spesso in lotta con i propri famigliari, in lotta con tutti. Cuori che hanno smarrito la via della pace, che hanno bisogno di fare il vero incontro con Gesù per ottenere pace. Fermiamoci ancora dinanzi al presepe della pace, per chiedere pace a Gesù: Egli è l’Unico che possa donarcela, Egli è l’Unico che possa insegnarci la via della pace!
All’inizio di un nuovo anno invochiamo lo Spirito Santo, perché ci assista e ci guidi verso il nostro vero bene, verso la pace. Facciamolo insieme alla Vergine Maria, la cui vita fu adombrata dallo Spirito Santo, per partorire al mondo l’Autore della vita, il Principe della pace.
Lasciamo allora, fin da questo giorno, primo dell’anno, che la nostra vita sia adombrata dallo Spirito Santo. Esso ci fa risorgere dai nostri limiti, dai nostri dubbi, dalla nostra morte spirituale: lasciamogli spazio nella nostra vita, così come fece Maria. Non lo possiamo mettere da parte, non ci sarebbe vita cristiana senza di Lui. Maria questo lo capì per questo è Madre di Dio.
Celebrare Maria, madre di Dio fin dall'inizio dell'anno è un impegno a mettere al centro della nostra vita, fin da questo primo giorno, la Parola di Dio, la stessa Parola che ha sorriso a Maria e che sorriderà anche a noi.
Maria è quel sorriso di Dio, quel sorriso di pace che sempre ci sta davanti. Ella si è pienamente fidata di Dio, del suo disegno sorprendente abbandonandosi con un sì costante e fedele.
Maria, non ha fatto niente di straordinario: ha continuato la sua quotidianità, ha continuato le faccende di casa, ma col cuore di “serva del Signore”, pronta sempre a fare la volontà di Dio in ogni cosa, in una vita semplice, accessibile a tutti, in modo che «tutto concorre al bene per coloro che amano Dio» (Rm 8,28). Infatti, anche nei momenti duri, Dio sa trarre il bene per tutti!
Credo che queste parole siano motivo di senso alla nostra vita, per trovare quella pace con Dio, quella pace con sé stesso, quella pace con gli altri, con l’intera creazione.
Anche nel cuore di Maria è contenuta la pace vera, quella che noi non sappiamo donare. Ella, la regina della pace, nel suo cuore accoglie e non respinge la Parola di Dio, anzi ne diviene custode senza respingere ciò che accade. Ella conserva nel cuore ogni istante, ogni parola sia bella che difficile da accettare e la vive ogni giorno.
Questo primo dell’anno è anche arricchito da quanto dice la prima lettura, presa dal Libro dei Numeri. È l’invocazione della benedizione su Israele che Dio ha affidato ad Aronne e ai sacerdoti dell’Antica Alleanza: «Ti benedica il Signore e ti protegga. Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio. Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace» (Nm 6,24–26).
Anche noi siamo chiamati a benedire, a dire bene della nostra vita, quella che Dio sta compiendo su ciascuno di noi, anche se tante volte sperimentiamo la fragilità, la debolezza. Dio continua a volerci bene, Lui per primo continua a sperare per il nostro bene. È questa speranza che ci deve accompagnare nella vita; una speranza che ci invita anzitutto all’ascolto fecondo della Parola di Dio, come fece Maria. A diventare portatori di speranza, ad annunciarla come fecero i pastori. A diventare protagonisti di una vera pace. 
Portiamo agli altri questa benedizione in cui è contenuta la pace. E questa benedizione ha un proprio nome: Gesù. Portiamolo nel cuore e nella vita!

Buona domenica e buon anno a tutti voi!




immagine: https://www.fondazionemonasteri.it/guillaume-jedrzejczak-omelia-per-la-madre-di-dio/