martedì 3 gennaio 2023

EPIFANIA DEL SIGNORE (ANNO A)

EPIFANIA: UOMINI E DONNE NUOVI


Stiamo per concludere il tempo del Natale, tempo in cui abbiamo celebrato la nascita di Gesù, tempo in cui abbiamo celebrato la sua manifestazione in mezzo a noi. Domenica chiuderemo con un’altra manifestazione: il Battesimo di Gesù.
Oggi, Epifania, celebriamo ancora una volta solennemente e universalmente la manifestazione dell’Emmanuele; sì, perché l’Epifania del Signore è la sua manifestazione a tutto il mondo come Salvatore e Redentore di tutti i popoli.
La vita, dopo il primo dell’anno, ha già ripreso il suo battito normale ma il clima di festa ci lascia con la venuta dei Magi, nel giorno dell’Epifania, così come recita un antico proverbio: “Epifania, tutte le feste porta via”.
Chiediamoci allora: cosa rimane delle feste natalizie nei nostri cuori? Cosa rimane del mistero dell’Incarnazione di Dio nei nostri cuori?
Ormai da un po' di anni si nota nei giovani e anche nei meno giovani una fede che si spegne sempre più, grazie a una società consumistica, secolarizzata; quindi, ciò che può rimanere di questo tempo natalizio, dell’incarnazione di Dio è ridotto a un divertimento, a dei regali, a lauti banchetti, a un “amore” incontrato e rimasto in una pagina di diario, a una continua guerra tra nazioni ma anche nel piccolo, a violenze domestiche e di strada. Il tempo di Natale, purtroppo, è ridotto a un tempo qualunque.
In tutto questo, credo, che nell'illusione di una risposta asettica ci sia qualcosa che va al di là del nostro modo di vedere, di vivere, oggi. Per questo il giorno dell’Epifania, puntualmente, quei Magi sono segno e testimonianza di una fede aperta da vivere concretamente.
Essi sono coloro che ci dicono che tutti siamo in cammino, un cammino di ricerca anche con le sue difficoltà. Lo dimostrano anche i Magi ma alla fine riescono ad arrivare alla meta con successo.
I Magi sono coloro che ci dicono che qui inizia la vera festa, perché inizia il cammino che parte da un incontro rinnovato, un incontro che si fa desiderio di ripeterlo, perché Lui è per tutti e non basta essere vicini per incontrarlo.
I Magi sono coloro che ci dicono che anche per noi ci sta una stella da seguire, che non è un semplice segno ma è Gesù in persona.
I Magi sono coloro che ti sollecitano a metterti in viaggio con un desiderio profondo di domanda: «dov’è il re dei Giudei?» (Mt 2,2).
Nel Vangelo la domanda è posta al re Erode e, indirettamente, alla città di Gerusalemme. La domanda è fatta anche oggi a ciascuno di noi.
Nel Vangelo osserviamo esperti che si adoperano per dare risposta e citano una profezia di Isaia: «E tu Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo Israele» (Mt 2,6). Parole che rispondono alle difficoltà dei Magi. È la Parola di Dio che diventa luce al loro cammino.
Chiediamoci: noi ci adoperiamo a trovare risposta nei nostri cuori? Ci adoperiamo a trovare risposta alla luce della Parola di Dio?
In forza di quella informazione Scritturistica, attinta dalla profezia di Isaia, e confortati dal riapparire della stella, i Magi riprendono il loro cammino avendo come meta Betlemme. Noi, quale cammino intraprendiamo? Quale è la nostra meta?
É strano che coloro che abitano a Betlemme o nei dintorni della casa in cui si trova Gesù non vedono quel segno.
Ancora oggi, anche noi, non vediamo quel segno. Siamo l’Erode di turno rinchiuso nella reggia delle nostre cose effimere e guai a chi vuole usurparci, guai a chi ci dice diversamente, guai a chi entra “nel mio regno”. E questo pensiero è diffuso. Anche nel Vangelo si nota. Coloro che possiedono la scienza delle Scritture, che conoscono la notizia della nascita del nuovo re d'Israele, non si muovono per andarlo a cercare. Anzi, la richiesta dei Magi aveva, piuttosto, provocato nei loro cuori paura e turbamento. In definitiva, coloro che sono vicino all'evento della nascita di Gesù non si accorgono dell'accaduto, mentre i lontani, dopo aver percorso un cammino accidentato, alla fine trovano ciò che cercavano.
I Magi, all'interno di una povera casa «videro il bambino con Maria, sua madre» (Mt 2,11). Entrano in quel mistero d’amore e si prostrano davanti a Lui offrendogli dei doni simbolici: l'oro (perché si tratta di un re); l'incenso (perché dietro l'umanità di quel bambino è presente la divinità); mirra (quell'astro è un uomo autentico, destinato a morire).
Il cammino dei Magi deve essere anche il nostro. Deve essere un cammino di ricerca, di religiosa attesa. Deve essere un vero desiderio di verità, come ci dice Santa Teresa Benedetta della Croce, Edith Stein: «Ogni verità è da Dio… Dio è la verità. Chi cerca la verità cerca Dio, lo sappia o no».
Scoprire questa verità, entrare nel mistero è quanto siamo chiamati a fare, non solo oggi, ma sempre per scoprire, come i Magi, Colui che da sempre cerchiamo. Lasciamo che Gesù riempia il nostro cuore. Nessun Erode di turno potrà colmarlo, distruggerlo, ucciderci se nel nostro cuore ci sta Gesù.
Impariamo dai Magi a lasciarci incontrare dal Signore; ad essere uomini e donne liberi da ogni inganno, perché resi uomini e donne nuovi, capaci di avere in sé un nuovo cielo e una nuova terra, capaci di trovare nuove strade per annunciare con gioia a tutti la vita eterna, quella che è presso il Padre e che si è manifestata a noi (1Gv 1,1-2).
 
Buona festa dell'Epifania del Signore a tutti voi!