DARE SAPORE E LUCE ALLA VITA
Cosa vuol dire essere sale? Il sale è quel prodotto
che ogni giorno nelle nostre cucine viene usato per dar sapore ai cibi che si
stanno preparando. Il sale viene usato anche come alimento per conservare altri
cibi. Allora, essere sale, vuol dire dare sapore alla vita ma anche preservare
ciò che nella nostra vita vale e che deve perdurare e soprattutto il sale è
risposta a coloro che corrompono la vita, che seguono una moda sbagliata o
malata. Sì, malata, perché sale e luce è sinonimo di sanità. Ora, questa sanità
la attingiamo nel Vangelo perché il Vangelo è sale e luce alla nostra vita
cristiana: è il sapore e la luce di Dio.
Il cristiano che prende coscienza di appartenere al
Corpo di Cristo deve manifestare questo sapore di Dio nel mondo, in una storia
ferita. Ad una condizione però, che è propria del sale: scomparire. Se non si
scioglie, non si amalgama con il cibo viene meno la sua funzione. Tutte quelle
volte che pensiamo di essere stati qualcuno per quanto abbiamo operato ma non
siamo stati sale, perché vivere il Vangelo è dare sapore a quanto crediamo e se
crediamo fermamente in Dio senza dare il sapore di Dio, la vita rimane
piatta, rimane senza nessun colore, senza nessun sapore, rimane insignificante,
rimane senza Dio.
Oggi dobbiamo stare sempre più in guardia, soprattutto
coloro che credono di essere in regola con Dio e con se stessi: tutti rischiamo
di vivere una spiritualità disincarnata.
Gesù ci chiede di essere anche luce. Egli venendo nel
mondo si è presentato come luce. Questa domenica lo dice a tutti noi: voi siete
la luce del mondo. Un forte invito a manifestare Cristo attraverso opere
luminose.
La luce è tutto ciò che ci fa vedere la realtà per
come si presenta. Senza la luce, tutto è confusione, oscurità, tenebra. Per
Gesù il suo candelabro è stata la croce ed è dall’alto della croce che ha
irradiato quella luce. Senza la croce, senza di Lui il sole si oscura, vi è
solo tenebra (cfr. Lc 23,44).
Anche per il cristiano è la stessa cosa. Forse è il
caso di riprendere quella luce che ci è stata consegnata il giorno del
battesimo e per non andare tanto indietro nel tempo, qualche giorno fa con la
celebrazione della presentazione di Gesù al Tempio, quando ci è stata
consegnata una candela accesa, ricordando la luce di Cristo nella nostra vita.
Non lasciamola come ricordo. Non esiste ricordo con
il simbolismo ma una vita da vivere. Il vero cristiano è colui che «spunta
nelle tenebre» per risplendere come luce (salmo responsoriale). È colui che fa
sul serio nella sua vita non è un indeciso, non è pieno di pregiudizi ma una
persona che crede fermamente in Dio e lo professa a parole e con la vita.
Il punto di partenza è sempre l’umiltà, quell’umiltà
che ci permette perderci in Dio e in ogni opera buona, ricordandoci così come
ci insegna il profeta Isaia: «Illumina altri e ti illuminerai, guarisci
altri e guarirai» (Is 58,8). Ciò insegna a non restare curvo sulle proprie
storie e sulle proprie sconfitte, ma occuparsi della terra, della città. Chi
guarda solo a sé stesso non si illumina mai e mai darà sapore.
Ogni discepolo, ogni battezzato può essere sale e
luce della terra soltanto nella misura in cui condivide quel sale e quella
luce che ha trovato in Gesù. In Gesù ognuno di noi può trovare la ragione
del buon vivere cristiano. Il cristiano che non dà sapore non serve a nulla e
tantomeno ad illuminare. Il sale non esiste per sé, ma per dare sapore al cibo.
La luce non esiste per sé, ma per illuminare il cammino e gli altri. Noi, la nostra
comunità, non esistiamo per noi stessi, ma per gli altri e per Dio. Siamo
chiamati a mostrare Dio agli altri e solo nel momento in cui, vedremo Dio,
assaporeremo Dio, comincia la vita.
Gesù ha fiducia in noi, per questo ci ha reso sale e
luce del mondo. Lo siamo già, fin dal nostro battesimo. Abbiamo bisogno ancora
una volta essere raggiunti, sorpresi dal Vangelo, sorpresi da Cristo. Ciascuno
di noi è voluto, ciascuno è amato, ciascuno è necessario. Non vi è niente di
più bello che conoscere Lui e comunicare agli altri l’amicizia con lui.
Allora, in questa domenica, approfittiamone per
lasciarci ancora una volta inondare della luce che è Gesù per poi rifletterla negli
altri, trasmettendo gioia e verità, trasmettendo il sapore e la luce di Dio.
Essere sale e luce è la sorpresa di Dio per quanti desiderano incontrarlo. Impegniamoci in questo!
Buona Domenica nel Signore a tutti voi!
immagine: sale e luce - Mieac - Movimento di Impegno educativo di A.C.