mercoledì 1 febbraio 2023

V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

DARE SAPORE E LUCE ALLA VITA


In queste domeniche stiamo ascoltando il discorso della montagna, domenica scorsa nello specifico delle beatitudini. Ora, come una lectio cursiva, Gesù continua il discorso consegnando a chi vuol seguirlo due appellativi: voi siete il sale e la luce per quanti incontrerete nel vostro cammino. In altre parole, mettere in pratica le beatitudini evangeliche.

Cosa vuol dire essere sale? Il sale è quel prodotto che ogni giorno nelle nostre cucine viene usato per dar sapore ai cibi che si stanno preparando. Il sale viene usato anche come alimento per conservare altri cibi. Allora, essere sale, vuol dire dare sapore alla vita ma anche preservare ciò che nella nostra vita vale e che deve perdurare e soprattutto il sale è risposta a coloro che corrompono la vita, che seguono una moda sbagliata o malata. Sì, malata, perché sale e luce è sinonimo di sanità. Ora, questa sanità la attingiamo nel Vangelo perché il Vangelo è sale e luce alla nostra vita cristiana: è il sapore e la luce di Dio.

Il cristiano che prende coscienza di appartenere al Corpo di Cristo deve manifestare questo sapore di Dio nel mondo, in una storia ferita. Ad una condizione però, che è propria del sale: scomparire. Se non si scioglie, non si amalgama con il cibo viene meno la sua funzione. Tutte quelle volte che pensiamo di essere stati qualcuno per quanto abbiamo operato ma non siamo stati sale, perché vivere il Vangelo è dare sapore a quanto crediamo e se crediamo fermamente in Dio senza dare il sapore di Dio, la vita rimane piatta, rimane senza nessun colore, senza nessun sapore, rimane insignificante, rimane senza Dio.

Oggi dobbiamo stare sempre più in guardia, soprattutto coloro che credono di essere in regola con Dio e con se stessi: tutti rischiamo di vivere una spiritualità disincarnata.

Gesù ci chiede di essere anche luce. Egli venendo nel mondo si è presentato come luce. Questa domenica lo dice a tutti noi: voi siete la luce del mondo. Un forte invito a manifestare Cristo attraverso opere luminose.

La luce è tutto ciò che ci fa vedere la realtà per come si presenta. Senza la luce, tutto è confusione, oscurità, tenebra. Per Gesù il suo candelabro è stata la croce ed è dall’alto della croce che ha irradiato quella luce. Senza la croce, senza di Lui il sole si oscura, vi è solo tenebra (cfr. Lc 23,44).

Anche per il cristiano è la stessa cosa. Forse è il caso di riprendere quella luce che ci è stata consegnata il giorno del battesimo e per non andare tanto indietro nel tempo, qualche giorno fa con la celebrazione della presentazione di Gesù al Tempio, quando ci è stata consegnata una candela accesa, ricordando la luce di Cristo nella nostra vita.

Non lasciamola come ricordo. Non esiste ricordo con il simbolismo ma una vita da vivere. Il vero cristiano è colui che «spunta nelle tenebre» per risplendere come luce (salmo responsoriale). È colui che fa sul serio nella sua vita non è un indeciso, non è pieno di pregiudizi ma una persona che crede fermamente in Dio e lo professa a parole e con la vita.

Il punto di partenza è sempre l’umiltà, quell’umiltà che ci permette perderci in Dio e in ogni opera buona, ricordandoci così come ci insegna il profeta Isaia: «Illumina altri e ti illuminerai, guarisci altri e guarirai» (Is 58,8). Ciò insegna a non restare curvo sulle proprie storie e sulle proprie sconfitte, ma occuparsi della terra, della città. Chi guarda solo a sé stesso non si illumina mai e mai darà sapore.

Ogni discepolo, ogni battezzato può essere sale e luce della terra soltanto nella misura in cui condivide quel sale e quella luce che ha trovato in Gesù. In Gesù ognuno di noi può trovare la ragione del buon vivere cristiano. Il cristiano che non dà sapore non serve a nulla e tantomeno ad illuminare. Il sale non esiste per sé, ma per dare sapore al cibo. La luce non esiste per sé, ma per illuminare il cammino e gli altri. Noi, la nostra comunità, non esistiamo per noi stessi, ma per gli altri e per Dio. Siamo chiamati a mostrare Dio agli altri e solo nel momento in cui, vedremo Dio, assaporeremo Dio, comincia la vita.

Gesù ha fiducia in noi, per questo ci ha reso sale e luce del mondo. Lo siamo già, fin dal nostro battesimo. Abbiamo bisogno ancora una volta essere raggiunti, sorpresi dal Vangelo, sorpresi da Cristo. Ciascuno di noi è voluto, ciascuno è amato, ciascuno è necessario. Non vi è niente di più bello che conoscere Lui e comunicare agli altri l’amicizia con lui.

Allora, in questa domenica, approfittiamone per lasciarci ancora una volta inondare della luce che è Gesù per poi rifletterla negli altri, trasmettendo gioia e verità, trasmettendo il sapore e la luce di Dio.

Essere sale e luce è la sorpresa di Dio per quanti desiderano incontrarlo. Impegniamoci in questo!


Buona Domenica nel Signore a tutti voi!






immagine: sale e luce - Mieac - Movimento di Impegno educativo di A.C.