venerdì 7 aprile 2023

DOMENICA DI PASQUA (ANNO A)

INIZIAMO DALLA TOMBA VUOTA
 
 
Cristo è Risorto, è veramente Risorto! Lo abbiamo cantato in tutte le chiese questa notte. Ora, questo è il cuore che esulta nel nuovo giorno di Dio e non è una moda o una questione politica, come qualcuno pensa di far credere, il Signore della vita è veramente risorto! La risurrezione non è semplicemente una questione di spalancare le porte delle chiese ma le porte del cuore, quel cuore spesso chiuso, quel cuore che corre verso la morte, che corre verso il sepolcro.
Interroghiamo allora il nostro cuore: come siamo arrivati a questo giorno? Come stiamo celebrando la Pasqua del Signore, oppure brancoliamo ancora nel buio? Il cuore è aperto alla novità di Dio oppure gli abbiamo messo una pietra sopra?
Con la morte di Gesù non è la fine ma è l'inizio perché l'ultima parola di Dio è la vita e Dio ribalta quella pietra, vuole sopprimerla, ribalta quel peso che abbiamo sul cuore.
Quanta fatica a comprendere tutto questo… anche il mattino di Pasqua, ancora oggi!
Verso la fine del brano, Giovanni ci motiva il nostro brancolare nel buio: «non abbiamo compreso la Scrittura», cioè non abbiamo compreso tutto quello che è scritto di Lui attraverso le pagine della Bibbia, nonostante le varie spiegazioni che abbiamo ricevuto.
Perché questa fatica? Giovanni è l'evangelista che presenta Dio amore, che parla dell'Amato alla ricerca dell'amata. Quindi la fatica sta nell'amore, sta nella capacità di come noi amiamo Dio e la comprensione dipende dal nostro amore.
La corsa al sepolcro di Pietro e di Giovanni sono l’emblema della nostra vita. Pietro si presenta come l’istituzione, la tradizione dal passo lento. Mentre Giovanni è giovane ed è capace di rispondere all’Amore con l’amore. Però ha rispetto di Pietro, si ferma, lo aspetta. Amare comporta anche questo aspettare, un aspettare che diventa un solo sguardo verso l’unico Amato, verso l’unico Sposo, verso il Risorto.
Certo, amare è facile. Infatti, l'amore è come la primavera che arriva piano piano e sbocciano quei fiori di cui ne senti il profumo, così anche il Vangelo disvela la fede piano piano, poco alla volta, non come il nostro modo di vedere e pensare tutto immediato.
I verbi "vide" e "credette" che troviamo nel Vangelo non sono facili, ci vuole un cammino, bisogna faticare, bisogna uscire da quella paura in cui ci siamo imboscati, bisogna faticare a ribaltare quella pietra posta nel sepolcro del nostro cuore. Il cammino, forse, è simile a quello del Discepolo amato, ma sicuramente è il cammino dell'amore, perché una vita "al buio", non fa parlare il cuore, non comprende. Forse sarà come quello di Pietro la cui fatica l’accompagna fin dentro la tomba. Ciò ci insegna a vedere i segni della risurrezione: le bende, il sudario. Scopriamoli! «E vide e credette», dice l’Evangelista. Ecco l'Amore che aiuta il cuore e gli occhi a vedere e credere.
Questa è la notizia del giorno di Pasqua: sì, Cristo è veramente risorto! Lasciamo entrare nel cuore la gioia della luce di Pasqua. Viviamo alla presenza di Dio.
In questa domenica di Pasqua, anche noi andiamo al sepolcro ma non per piangere, per essere sfregiati, non per continuare a mettere pietre sopra il sepolcro, nonostante le varie ingiustizie, guerre sempre in atto ma per esultare insieme a colui che è Risorto, insieme a Colui che sempre dona la vita per amore.
In questo giorno di Pasqua, lasciamo che il Signore si faccia accanto, così come alla Maddalena. Lasciamo che la sua voce accarezzi la nostra fatica, il nostro pianto. Accogliamo ancora la sua Parola per andare oltre il puro vedere o sentire e convertiamo il nostro cuore.
Oggi la nostra fede parte dalla tomba vuota. È l’inizio. Con Cristo Gesù, sia la croce che la tomba sono vuoti. Le nostre croci, le nostre tombe sono vuoti e questo semplicemente perché Gesù è risorto. Egli è il Vivente!
La gioia della Pasqua allora parte dal nostro cuore e ci fa camminare da risorti e non solo una volta all’anno ma sempre! Orientiamo allora il nostro cuore all’Amato, all’Amore e restiamogli fedeli. Allora sì che sarà Pasqua del cuore dove sboccerà, sicuramente, una nuova primavera dello Spirito e salmeggiare così: Sono risorto, e sono sempre con te; tu hai posto su di me la tua mano, è stupenda per me la tua saggezza.  (cfr. Sal 139,18.5-6).
Queste non è solo Parola di Dio ma parola che dice che Egli è Risorto nella nostra vita. Parola che Egli è il Risorto nel nostro percorso di fede e che la sua Luce gloriosa ci raggiunge ovunque.
In questa Pasqua lasciamo che i nostri cuori sboccino alla vita di Dio, lasciamo che il cuore esploda d'amore.
Lasciamo che la nostra vita sia un riflesso dell'amore di Dio. Alziamo gli occhi al cielo per guardare al Cristo Risorto, riponendo in Lui ogni nostra attesa, riponendo ogni nostra fiducia per un mondo che possa veramente amare la vita e costruire la civiltà dell'amore.
Sappiamoci amati, amiamoci e amiamo portando quella stessa speranza che il Risorto ha messo nei nostri cuori.
 
Buona e santa Pasqua di risurrezione a tutti voi!




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