DIO CHIAMA TUTTI PER NOME
Il buon Pastore è Colui che sempre riversa nei nostri cuori il suo grande amore, per questo desidera stare con noi, perché ci ama e senza nessun tornaconto. Non è il mercenario che fa tutto per interesse, spacciandosi anche per venditore di felicità. Lui ama e basta!
In questa domenica la liturgia ci interroga sulla nostra fede, sul nostro smarrimento spirituale, perché facilmente ci attacchiamo alla prima cosa che ci fa gola sotto forma di guru spirituale a buon mercato, come il “matrimonio simbolico”: una tendenza nata in America ma che non ha niente di legale, figuriamoci di religioso, e che costa poco.
Oggi ci stiamo sempre più allontanando dalla fede, forse perché non abbiamo fatto il vero incontro con Gesù e seguiamo più la tendenza corrente che una fede di sempre, più di duemila anni, segnata dai nostri santi, dai nostri martiri a cui siamo legati, e che una volta all’anno fermiamo tutto per loro, fermiamo ogni nostra attività per ricordarli, ma è solo esteriorità e non vita di fede.
Celebrare Gesù buon Pastore è l’occasione per interrogare seriamente la nostra vita di fede, per interrogare il nostro rapporto con Dio, per far cadere certe cataratte. Ci viene in aiuto Gesù stesso iniziando da un luogo particolare: il Tempio. Un luogo dove ci rechiamo per la preghiera personale e comunitaria. C’è chi vi entra come un mercante o mercenario; c’è chi vi entra per essere purificato e tornarsene alla vita di sempre; c’è chi vi entra perché segue Gesù, vuole stare con lui, vuole farsi purificare dal suo amore, sentirsi amato, amarsi e amare nonostante i suoi limiti.
In questo luogo di cui oggi non abbiamo un grande rispetto, Gesù caccia i nuovi mercanti e inizia a far pulizia e prima di presentarsi come Pastore si presenta così: «Io Sono la Porta delle pecore: se uno entra attraverso di me, sarà salvato» (Gv 10,9) e san Paolo afferma: «Cristo è venuto a liberarci, affinché restassimo liberi» (Gal 5,1).
Gesù non fa altro che liberarci da ciò che ci opprime, spingendoci fuori da quel recinto che ci teneva legati dall'oppressione di una moda che non fa vivere. E lo fa in piena povertà e impotenza, chiamandoci «a verdi pascoli», alla vita eterna.
Gesù a tutti offre la vita eterna, però “sembra che solo qualcuno faccia parte del gregge” o per dirla secondo il Vangelo, solo «coloro che ascoltano la sua voce, che la riconoscono». Ciò ci dice che non tutti ascoltiamo la voce di Gesù, la voce del Pastore. Chi la ascolta, però, la riconoscerà tra mille voci, così come fece la Samaritana, la Maddalena, i discepoli di Emmaus, Pietro stesso nonostante il tradimento e così tanti altri fino ad arrivare ai nostri giorni.
È una voce particolare quella di Gesù; una voce che ti chiama per nome per condurti fuori, ossia per farti godere di quella libertà che solo il suo amore sa donare e tutto questo lo fa perché gli stiamo a cuore, ci ama profondamente. Certo se mi ritrovo tra quelli che ascoltano la voce di Gesù a Natale, Pasqua e festa Patronale, difficilmente potrò ricordarmi della voce di Colui che mi ama, che prepara un posto per me, che mi offre la vita eterna tutti i giorni senza nessuna oppressione ma solo con amore che nutre. Come difficilmente troverò amore in ciò che è oppressione e non vita autentica che solo Gesù sa donare. Questo è il desiderio di Dio: che ciascuno di noi viva da figlio e figlio amato!
«Dio ama ciascuno come fosse l'unico», dice sant'Agostino. Ogni singola persona Dio chiama ad essere “figlio/a nel Figlio”, ad entrare in quella relazione d’amore che intercorre tra il Padre e il Figlio Unigenito in seno alla Trinità. Per questo Gesù si definisce “la porta”, perché essa è quel passaggio che permette l’incontro, che permette una relazione con il Dio di Gesù e il Signore Gesù non desidera altro che incontrarci, relazionarsi con noi anche se alla fine lo tratteremo da ladro e brigante.
Oggi è occasione per pregare per coloro che ci aiutano a seguire il buon Pastore, cioè quei fratelli e sorelle che per primi seguono il Pastore e che, con i loro limiti, svolgono quella missione per ciascuno di noi, perché ognuno di noi, nel proprio contesto, viva la propria fede incarnando la propria vocazione specifica. Che ci siano sempre uomini e donne innamorati di Gesù, che consacrano la loro vita all’annuncio del Vangelo, che vadano sempre incontro a tutti, perché la salvezza che Dio offre è per tutti.
Buona domenica nel Signore a tutti voi!