TANTA FIDUCIA IN GESÙ
Siamo nella V domenica di Pasqua. Durante la
settimana la liturgia ci ha introdotto a questo giorno del Signore, facendoci
gustare la stessa pagina del vangelo poco alla volta. Del resto, poco alla
volta impariamo a seguire Gesù. Questa è la domenica della fiducia. È la
domenica in cui imparare a mettere fiducia in Gesù.
Come questa domenica siamo chiamati a dare fiducia a Gesù?
Come in ogni cosa, c’è sempre un punto di partenza. Gesù parte dalle nostre situazioni, dalle nostre ferite, da quanto mina la nostra identità più profonda: parte dal cuore. Come è questo nostro cuore? Secondo il Vangelo il nostro cuore è triste, qualcosa non va, manca qualcosa ma c’è qualcosa che contemporaneamente sta nascendo. È vero una cicatrice rimane occorre guardare oltre l’orizzonte, per essere purificati, per essere guariti, per non perdere la via.
C’è una gioia di vivere che Gesù stesso mette dinanzi a noi e inizia a frenare le nostre agitazioni, facendoci vedere le cose diversamente e partendo dal cuore, ci incoraggia, ci rincuora, ci rassicura, ci propone nuovamente l’orizzonte di speranza, lasciandoci un testamento: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me».
Avere fede … attenzione, la fede l’abbiamo o non l’abbiamo! Piccola o grande che sia, nessuno può toglierci quella fede che abbiamo ricevuto nel giorno del nostro battesimo, neanche i preti. Quindi niente battute sceme sui preti che fanno perdere la fede. La fede o ci sta oppure no! Il resto dipende da come io aderisco alla fede senza lasciarla morire!
Dobbiamo pensare alla fede come quando pensiamo alla persona più cara a cui prestiamo tutte le attenzioni possibili. Non a un fatto celebrativo, futile, effimero: pensarla in questi termini, ci tiene lontano dalla salvezza!
C’è da chiedersi: come arriviamo alla salvezza? Come cresciamo nella fede? Aggrappandoci qua e là? Magari anche a qualche leader e appena non c’è più, ci crolla tutto e si spegne la fede?
Abbiamo sempre più bisogno di volgere il nostro sguardo verso Gesù, di camminare con lui, il grande architetto e muratore della vita, per un grande progetto d’amore e se voglio, il Signore stesso mi
coinvolgerà in esso. Egli stesso ci dice che ci prepara una «casa» e un «posto», per poter fare le cose in grande stile e farci stare bene con noi stessi e con gli altri.
Di cosa sta parlando? Certamente non sta parlando del Paradiso con dei posti numerati (anche se parla pure di questo). Egli parla di se stesso. Egli parla della croce in cui verrà crocifisso.
La casa è il luogo dell’intimità, dello «stare» con Gesù e Gesù non fa altro, con coloro che si fidano di lui, di condurli in quest’intimità. E la sua intimità è particolare. Ecco il posto che prepara: dona la vita e qui attende tutti coloro che si fidano di lui, perché possano stare accanto a lui e donare la vita come ha fatto lui.
Però, anche qui, quanta fatica: più parliamo di fede e più retrocediamo nella fossa di morte. Gesù ancora una volta ci dice: “niente paura” e lo fa presentandosi così: «Io Sono la via, la verità e la vita».
Presentandosi così, Gesù ci chiama alla via della felicità, una felicità che deve cantare nel cuore in eterno (Sal 84,6). I discepoli avevano visto concretizzare questa felicità nel servizio. Un servizio fatto d'amore nel chinarsi per lavare i piedi, nello spezzare il pane per darlo a Giuda, nella trafittura del costato e nel perdono.
Allora è importante nei nostri percorsi di fede, tra i nostri alti e bassi, chiedersi: quale via seguiamo? Alcune vie le abbiamo scelte, altre ci sono capitate per caso, altre sono frutto delle nostre scelte sbagliate. Essere cristiani non è una questione di riti ma
di seguire Gesù.
Gesù ci dice di essere la verità. Non si tratta di cose che dobbiamo sapere, perché la verità di cui parla Gesù è qualcosa che arde nel cuore e se arde nel cuore, la verità è un modo di vivere con fede e amore.
Anche qui: quale verità seguiamo? Spesso in questo nostro mondo seguiamo una verità dell’opinione, che si impone o “una verità del fai da te”. La
verità non è fatta di norme e pratiche ma la verità è Gesù Cristo, da seguire e
conoscere.
Inoltre, Gesù ci dice che è la vita come grande espressione dell'amore. E questa vita porta con sé il respiro di Dio, perché Egli è in ogni azione d'amore e soprattutto è quel grande dono d'amore di cui noi sacramentalmente ci nutriamo per la vita eterna.
Oggi viviamo una vita priva di futuro, perché non c’è un progetto d’amore e si vive nell’angoscia perché aderiamo facilmente a progetti d’amore mortifere. Con Gesù c’è un progetto d’amore che dona la vita.
Nel vangelo Filippo e Tommaso sono coloro che rappresentano questo nostro modo di pensare, il nostro modo di vivere: fanno obiezioni, tardano a capire, vogliono vedere. Per questo sia a loro che a noi Gesù ripete di aver fiducia, anche se viviamo situazioni sconvolgenti, poggiamo la nostra esistenza in lui, che è la roccia, che è più grande di quanto ci spaventa.
Vivere la fede pasquale ci da l’opportunità di incontrare Gesù e orientare il nostro sguardo e il nostro respiro in Dio fidandoci e affidandoci.
Sentiamoci allora amati. Lasciamoci plasmare dal suo amore per poter accogliere il dono dello Spirito Santo, percorrendo la via della bellezza di Dio nella quotidianità, la via verso la patria eterna con tanta fiducia.
Come questa domenica siamo chiamati a dare fiducia a Gesù?
Come in ogni cosa, c’è sempre un punto di partenza. Gesù parte dalle nostre situazioni, dalle nostre ferite, da quanto mina la nostra identità più profonda: parte dal cuore. Come è questo nostro cuore? Secondo il Vangelo il nostro cuore è triste, qualcosa non va, manca qualcosa ma c’è qualcosa che contemporaneamente sta nascendo. È vero una cicatrice rimane occorre guardare oltre l’orizzonte, per essere purificati, per essere guariti, per non perdere la via.
C’è una gioia di vivere che Gesù stesso mette dinanzi a noi e inizia a frenare le nostre agitazioni, facendoci vedere le cose diversamente e partendo dal cuore, ci incoraggia, ci rincuora, ci rassicura, ci propone nuovamente l’orizzonte di speranza, lasciandoci un testamento: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me».
Avere fede … attenzione, la fede l’abbiamo o non l’abbiamo! Piccola o grande che sia, nessuno può toglierci quella fede che abbiamo ricevuto nel giorno del nostro battesimo, neanche i preti. Quindi niente battute sceme sui preti che fanno perdere la fede. La fede o ci sta oppure no! Il resto dipende da come io aderisco alla fede senza lasciarla morire!
Dobbiamo pensare alla fede come quando pensiamo alla persona più cara a cui prestiamo tutte le attenzioni possibili. Non a un fatto celebrativo, futile, effimero: pensarla in questi termini, ci tiene lontano dalla salvezza!
C’è da chiedersi: come arriviamo alla salvezza? Come cresciamo nella fede? Aggrappandoci qua e là? Magari anche a qualche leader e appena non c’è più, ci crolla tutto e si spegne la fede?
Abbiamo sempre più bisogno di volgere il nostro sguardo verso Gesù, di camminare con lui, il grande architetto e muratore della vita, per un grande progetto d’amore e se voglio, il Signore stesso mi
coinvolgerà in esso. Egli stesso ci dice che ci prepara una «casa» e un «posto», per poter fare le cose in grande stile e farci stare bene con noi stessi e con gli altri.
Di cosa sta parlando? Certamente non sta parlando del Paradiso con dei posti numerati (anche se parla pure di questo). Egli parla di se stesso. Egli parla della croce in cui verrà crocifisso.
La casa è il luogo dell’intimità, dello «stare» con Gesù e Gesù non fa altro, con coloro che si fidano di lui, di condurli in quest’intimità. E la sua intimità è particolare. Ecco il posto che prepara: dona la vita e qui attende tutti coloro che si fidano di lui, perché possano stare accanto a lui e donare la vita come ha fatto lui.
Però, anche qui, quanta fatica: più parliamo di fede e più retrocediamo nella fossa di morte. Gesù ancora una volta ci dice: “niente paura” e lo fa presentandosi così: «Io Sono la via, la verità e la vita».
Presentandosi così, Gesù ci chiama alla via della felicità, una felicità che deve cantare nel cuore in eterno (Sal 84,6). I discepoli avevano visto concretizzare questa felicità nel servizio. Un servizio fatto d'amore nel chinarsi per lavare i piedi, nello spezzare il pane per darlo a Giuda, nella trafittura del costato e nel perdono.
Allora è importante nei nostri percorsi di fede, tra i nostri alti e bassi, chiedersi: quale via seguiamo? Alcune vie le abbiamo scelte, altre ci sono capitate per caso, altre sono frutto delle nostre scelte sbagliate.
Gesù ci dice di essere la verità. Non si tratta di cose che dobbiamo sapere, perché la verità di cui parla Gesù è qualcosa che arde nel cuore e se arde nel cuore, la verità è un modo di vivere con fede e amore.
Anche qui: quale verità seguiamo? Spesso in questo nostro mondo seguiamo una verità dell’opinione,
Inoltre, Gesù ci dice che è la vita come grande espressione dell'amore. E questa vita porta con sé il respiro di Dio, perché Egli è in ogni azione d'amore e soprattutto è quel grande dono d'amore di cui noi sacramentalmente ci nutriamo per la vita eterna.
Oggi viviamo una vita priva di futuro, perché non c’è un progetto d’amore e si vive nell’angoscia perché aderiamo facilmente a progetti d’amore mortifere. Con Gesù c’è un progetto d’amore che dona la vita.
Nel vangelo Filippo e Tommaso sono coloro che rappresentano questo nostro modo di pensare, il nostro modo di vivere: fanno obiezioni, tardano a capire, vogliono vedere. Per questo sia a loro che a noi Gesù ripete di aver fiducia, anche se viviamo situazioni sconvolgenti, poggiamo la nostra esistenza in lui, che è la roccia, che è più grande di quanto ci spaventa.
Vivere la fede pasquale ci da l’opportunità di incontrare Gesù e orientare il nostro sguardo e il nostro respiro in Dio fidandoci e affidandoci.
Sentiamoci allora amati. Lasciamoci plasmare dal suo amore per poter accogliere il dono dello Spirito Santo, percorrendo la via della bellezza di Dio nella quotidianità, la via verso la patria eterna con tanta fiducia.
Buona domenica nel Signore a tutti voi!
immagine: https://www.arcidiocesibaribitonto.it/pubblicazioni/video/v-domenica-di-pasqua-anno-a-2/@@download/image/4101_g.jpg