«GLORIFICATE DIO CON IL VOSTRO CORPO»
Il mese di agosto ci permette di ricordare Maria sotto vari titoli, in particolare quello dell’Assunta, una verità di fede che la Chiesa dei primi secoli, ha creduto che Maria abbia preso pienamente, in anima e corpo, parte della gloria del suo Figlio. Però è più recente la proclamazione del dogma da parte di papa Pio XII che fu il 1° novembre 1950.
La festa dell’Assunzione della Vergine Maria, purtroppo, è inserita in un clima vacanziero e spensierato, tanto da non darle quel giusto valore e quel giusto peso religioso. Tanto è vero che pensiamo di più al Ferragosto, una festa di origine pagana introdotta da Cesare Augusto, che a celebrare il dogma di fede quale è l’Assunzione in anima e corpo della Vergine Maria.
Eppure, questa festa mariana ci appartiene, perché guardando Maria Ella ci ricorda la promessa di Gesù: la risurrezione, così come diciamo nella professione di fede. Questa festa, infatti, è l’anticipazione del grande abbraccio di Dio nella sua gloria e che oggi lo riceviamo attraverso Maria, perché come madre Ella desidera che anche noi possiamo vivere in eterno con Dio.
Purtroppo, spesso e volentieri scegliamo di stare lontano da Dio nonostante che ci diciamo cristiani ferventi, ci sediamo al primo banco ma continuiamo a pensare più al corpo che allo spirito, come dicevamo domenica, abbiamo lo sguardo rivolto verso il “vento contrario” più che verso Dio.
Con la sua vita Maria ci insegna ad avere lo sguardo verso Dio, lo sguardo verso le cose di lassù, «con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze» (Dt 6,4-5), anticipando così, ciò che disse san Paolo: «glorificate Dio con il vostro corpo» (1Cor 6,20), parole che vengono ricordate al termine della Messa nel momento del congedo. Ebbene, Maria, per glorificare Dio, col suo corpo raggiunse l’anziana parente per condividerne la maternità. E questo corpo, dice l’Evangelista Luca, si muove in fretta, attraverso le montagne, per portare Cristo, per condividere l’amore del Signore, per servire sotto lo sguardo di Dio e cantare con tutto il corpo quanto Dio ha operato in lei.
Il corpo di Maria, ricordiamolo, è stato capace di fare spazio a Dio fino a concepirlo, a nutrirlo e a donarlo.
Il corpo di Maria è anche un corpo che prega, un corpo aperto alla vita e all’abbraccio di noi suoi figli che con fatica glorifichiamo Dio nel nostro corpo. Un corpo i cui occhi vigilano su tutti noi, sulle nostre famiglie perché non manchi mai il vino della gioia, quella gioia che deve entrare sempre nel nostro cuore: Cristo Gesù.
Il corpo di Maria è un corpo che parla di Dio, anzi canta Dio fino a ripetere in eterno il suo “fiat”.
Con questa solennità, Maria ci insegna a fare del nostro corpo un nuovo magnificat ma questo solo se abbiamo Dio nel cuore e nella vita, se ci nutriamo della sua stessa Parola, perché è la sua Parola che ci renderà beati, è la sua Parola che ci farà risorgere. Lo dice Gesù stesso quando una donna di mezzo alla folla gli gridò la beatitudine di colei che lo aveva portato in grembo e che lo aveva allattato. Ma Gesù perfeziona quella beatitudine, riferendosi a sua madre e a quanti avrebbero fatto come lei, «beati piuttosto coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica» (Lc 11,27-28).
Questo ha fatto Maria col suo corpo ascoltando la Parola di Dio: ha glorificato Dio, ha onorato suo Figlio. Ha preso sul serio il messaggio evangelico e non è rimasta lì ad ammirare o a metterci un like divenendone una fan. Maria si fece discepola e non una semplice follower, anche se la parola inglese in italiano significa “seguace”. Ma lungi lontano il senso che si da virtualmente dal senso reale. Maria è beata realmente e non virtualmente!
Anche nel Vangelo odierno si parla di questa beatitudine posta sulle labbra dell’anziana Elisabetta visitata dalla giovane Maria: «Beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Questo ha fatto Maria e questo ci insegna ancora una volta: mettere da parte la nostra superbia, la nostra arroganza, la nostra falsità e glorificare Dio nel nostro corpo, perché ancora una volta Dio, col nostro corpo, entri in questo nostro mondo, in questo mondo che disprezziamo, che non guardiamo che Dio entri e disperda i superbi di cuore.
Maria, in questa calura estiva, canta la grandezza di Dio ma canta anche la sua piccolezza e con il suo canto ci aiuta a contestare tutto ciò che ci allontana da Dio, perché noi siamo chiamati al Cielo, il nostro corpo è fatto per la risurrezione.
Celebrare l’Assunta è prendere coscienza di chi è veramente Dio nella nostra vita, e cantare un nuovo magnificat.
Allora, glorifichiamo Dio con il nostro corpo, per poi essere glorificati da Lui in eterno.
Buona festa dell'Assunta a tutti voi!
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