giovedì 7 dicembre 2023

II DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B)

DIVENTARE VERI CRISTIANI


Continuiamo il nostro cammino di Avvento, dopo aver celebrato Maria Immacolata, con questa seconda tappa domenicale per celebrare e a prepararci alla venuta del Signore, in cui troviamo in scena Giovanni il Battista. L’Evangelista ce lo presenta come voce nel deserto, precursore di Cristo, Parola eterna del Padre.
L'evangelista Marco, prima di citarlo, ci riporta indietro, agli inizi della storia salvifica, facendo ricapitolare tutto in "Gesù, Cristo, Figlio di Dio". Infatti, quello che inizia a fare Marco non è altro che raccontare la storia di Gesù perché la sua Persona entri nella nostra storia, nella nostra vita, nel nostro quotidiano, in modo tale che anche il deserto fiorisca, inizi una nuova pagina della propria esistenza, cominci una nuova vita. Questa fioritura è un saper guardare il tutto con occhi nuovi, perché Lui è sempre pronto a ricominciare nuovamente da capo con ciascuno di noi.
Il brano evangelico ci presenta le profezie che troviamo nell'Antico Testamento e che iniziano ad attualizzarsi: "voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore".
La voce, come dicevamo, è quella di Giovanni il Battista. L'Evangelista ci descrive come viveva: in una zona deserta, nella regione compresa tra Gerico e la foce del Giordano nel mar Morto. Il suo modo di vestirsi e di nutrirsi ci dice che trascorreva il suo tempo in ascolto della Parola, in preghiera e in penitenza. Per la gente era un punto di riferimento, infatti ne accettava gli insegnamenti.
Giovanni è voce che grida nel deserto della nostra esistenza, dove tutto tace perché la vita è morta e quasi quasi ci piace che sia così.
Però chiediamoci: siamo in ascolto di questa voce? C’è qualcuno in questo deserto della vita che ascolta? C'è qualcuno che vuole aprire gli occhi sulla realtà del mondo? C'è qualcuno che vuole ricominciare da capo? C’è qualcuno che vuole ricominciare con Dio?
Giovanni, voce che grida nel deserto. Il deserto, dove egli predica, è un po' il nostro deserto perché ricorda il cammino di un popolo in schiavitù, ricorda un cammino in libertà. Ora, il suo gridare è monito di questo e viene in aiuto richiamandoci a "preparare la via del Signore", a "raddrizzare i sentieri", che non è altro che convertirsi, cambiare vita, un abbandono di quanto non permette di vivere in armonia con la propria coscienza, denunciando il proprio peccato e facendosi "battezzare" per mezzo della semplice acqua. Piccoli semplici gesti per riprendere la strada con Dio. Piccoli gesti che devono scuotere le nostre coscienze per incontrare Gesù, colui che battezza in Spirito Santo e fuoco, per essere sostenuti dal segno sacramentale, su nuove vie, con il Signore.
Il battesimo di Giovanni vuole dare "corpo" al nostro deserto, mettendo nel cuore dell'uomo disponibilità a conoscere e accogliere l'azione di Dio. Non è quindi una manifestazione religiosa, come accade in molte famiglie ancora oggi, è un rito che visibilizza all'esterno le disposizioni interiori di conversione.
Per fare questo percorso di conversione, occorre partire dall'ascolto della Parola di Dio, così come faceva Giovanni. Quella stessa Parola che facciamo fatica ad ascoltarla. Ci viene più facile ascoltare qualcuno che ci chiama sul cellulare piuttosto che Dio che continuamente bussa alla porta del nostro cuore. Eppure la Parola di Dio è più dolce di un favo di miele (Sal 19,11; 119,103; Ez 3,3) perché possa scendere bene nelle viscere (cfr. Ez 3,3).
Quante distrazioni nella nostra vita. In questo tempo che ci prepariamo a celebrare il Natale del Signore, ce ne stanno di più e magari non ce ne accorgiamo. Quante distrazioni che ci ostacolano nell’accogliere, spiritualmente, il messaggio del Vangelo?
Dobbiamo imparare ad uscire da certi pregiudizi che non è un risolvere i problemi nella nostra testa ma nella realtà della vita.
Giovanni spinge ciascuno di noi a entrare pienamente nella realtà della vita, per questo lo vediamo come un grande contestatore di certe convinzioni. Occorre lasciarsi battezzare nella concretezza delle situazioni che siamo chiamati a vivere in questo preciso istante della nostra vita e della nostra storia.
Dobbiamo imparare a sederci ai piedi della Parola di Dio, a lasciarci sorprendere dalla Parola di Dio: l’Avvento ha questa caratteristica di essere sorpresi da Gesù, come un inaspettato incontro. Ma sarà questa sorpresa a renderci veri cristiani. Sarà questa sorpresa che ci permetterà di vincere quelle situazioni di peccato, quelle situazioni di male per poter gustare il bene, così da profumare la nostra vita e la vita di quanti incontreremo con la vita di Cristo.
Colui che viene, sarà Colui che ci immergerà nella vita di Dio con la sua stessa vita.
Giovanni Battista ha capito tutto ciò, ed ha trovato il suo posto nel cuore di Dio. E noi?
 
Buona Domenica nel Signore a tutti voi!




immagine: http://paolaserra97.blogspot.com/2014/12/dal-vangelo-secondo-marco-mc-1-1-8.html