martedì 29 ottobre 2024

TUTTI I SANTI (ANNO B)

BEATI TRA I BEATI


Puntualmente, ogni anno, il mese di novembre, si apre con la Celebrazione solenne di Tutti i Santi.
Ricordando tutti i Santi, ognuno di noi oggi ricorda il proprio santo, allora è il caso di dirci buon onomastico. Oggi, infatti, la Chiesa terrena vive la comunione con la Chiesa celeste; un’occasione per fermarsi nuovamente a pensare la santità, un modo per viverla con coloro che già l’hanno vissuta prima di noi. 
I Santi sono tanti, per questo la liturgia ci permette ogni volta di allargare il nostro orizzonte e di raccoglierli in una sola giornata.
Celebrare la solennità di Tutti i Santi, ci ricorda che la nostra vita è fatta di tanti incontri, di tanti volti – nessuno, infatti, cammina da solo – infatti, la nostra vita è fatta di tanti santi che ci hanno accompagnato, senza dimenticare i santi della quotidianità, della porta accanto. Infatti, esiste una santità adatta alla vocazione di ciascuno di noi.
La liturgia odierna propone, puntualmente, alla nostra riflessione il brano delle beatitudini narrate da Matteo, come una santità regolata non da episodi straordinari, ma da vicende di tutti i giorni, una trama di situazioni comuni, fatiche, speranze, lacrime...infatti, dentro questo brano ci siamo tutti: i poveri, i piangenti, gli incompresi, quelli dagli occhi puri, che non contano niente agli occhi impuri e avidi del mondo, ma che sono capaci di posare una carezza sul fondo dell'anima, sono capaci di regalarti un'emozione profonda e vera. E c'è perfino la santità delle lacrime, di coloro che molto hanno pianto, che sono il tesoro di Dio.
Le beatitudini non sono cose da fare, ma il tratto del volto di Cristo e del volto dell'uomo. Quindi richiamano a un modo di essere che contengono in sé la forza di farmi più uomo, per vivere la mia missione nel mondo con gioia.
Ecco perché la liturgia, fin dall'inizio ci invita alla gioia. Gioia che ognuno ripone in Cristo Gesù e non nelle zucche vuote o in una carnevalata di fantasmi e zombi orripilanti.
Per riporre questa gioia in Cristo Gesù occorre andare da Lui. Per questo il Salmo responsoriale riportato dalla liturgia ci pone una domanda: “chi potrà salire il monte del Signore?”.
La domanda prospetta un cammino, un cammino fatto in salita. Forse non ce ne accorgiamo, ma questo è il cammino di tutti i giorni ed è anche il cammino della santità programmato nel giorno del nostro Battesimo.
Il cammino in salita ci fa provare la fatica. Del resto, noi viviamo la vita con le gioie e i dolori e non rilassandoci in poltrona, accontentandoci di una vita superficiale, mediocre. Infatti, quando parliamo di fatica, all'improvviso tutti ci ritroviamo seduti, tutti stiamo male, tutti ci tiriamo indietro e quando tutti ci tiriamo indietro non possiamo mai realizzare qualcosa di buono. La stessa cosa è nel campo spirituale: tirandoci indietro facilitiamo l’impedimento a incontrare Dio, a ricercare Dio o percorrere quella “piccola via” insegnata da santa Teresa di Lisieux.
Vivere la santità significa percorrere insieme agli altri la propria strada verso Lui. Scoprire Dio dentro se stessi e donarlo agli altri.
Vivere la santità allora è un mettersi in movimento guidati dallo Spirito di Dio, cercandolo sempre, desiderandolo sempre. Il ritornello al Salmo responsoriale ci dice che siamo “la generazione che cerca il volto del Signore”. Ma è proprio vero? Oppure continuiamo a vivere superficialmente facendo solamente quello che ci piace?
Il volto di Dio va cercato nella vita di tutti i giorni e in tutti i volti. Diceva Sant’Ireneo: “Gesù non rifiutava né oltrepassava la natura umana, né aboliva in se stesso la legge del genere umano, ma santificava ogni età per la somiglianza che ciascuna aveva con lui: infanti, fanciulli, ragazzi, giovani e adulti. Per questo è passato attraverso ogni età”.
Qui sta la bellezza che salverà il mondo che è un continuo lasciarsi portare in semplicità, in umiltà e non come in una fiction!
 Tutti i nostri santi ci insegnano che bisogna trovare, scegliere un mezzo per essere santi. Santa Teresa di Lisieux, di cui molti di noi sono legati spiritualmente, parla di quella “piccola via” nuova, in cui cerca il suo “ascensore” per arrivare a Gesù in quanto è troppo piccola per salire la faticosa scala della perfezione ma non si tira indietro come spesso facciamo noi.
Cerchiamo anche noi in Gesù l’“ascensore” della nostra scala spirituale. Guardiamo al Crocefisso, lì vi è l’amore e la santità di Dio e non solo, in Esso possiamo trovare il riflesso della nostra santità, raccolta in un unico e grande abbraccio.
In questo giorno particolare, guardiamo a Maria, guardiamo alla Madre a colei che per prima ha percorso il cammino della santità salendo quel Santo Monte perché ci aiuti a percorrere questa via.
Con lei non siamo soli lungo il percorso, anzi, come dice l’autore della Lettera agli Ebrei: «noi non siamo soli, ma avvolti da una grande nuvola di testimoni» (Eb 12,1). Con loro formiamo il corpo di Cristo, con loro siamo i figli di Dio, con loro saremo una cosa sola con il Figlio, vivendo come loro saremo beati.

Buona solennità di Tutti i Santi a tutti voi!