CON MARIA IL NOSTRO SÌ AL SIGNORE
Oggi è la seconda domenica dell’Avvento e il Dicastero per il Culto Divino ha concesso che, nelle Diocesi italiane, si celebrasse la solennità dell'Immacolata Concezione, capolavoro della grazia di Dio, immagine personale dell’attesa, madre universale dell’umanità.
Quindi, in questa seconda domenica di Avvento, guardiamo a Maria, risposta alle promesse di Dio per l’umanità, per tutti noi.
Maria è la donna che esprime e realizza il progetto voluto da Dio, dall’origine, progetto che non si era realizzato a causa dell’avversario: il nemico, Satana, colui che divide, il diavolo che Gesù definirà “fin da principio” l’omicida, il menzognero e il padre della menzogna (cfr. Gv 8,44). E questo è il dramma del peccato che, dall’origine, viviamo ancora ai nostri giorni in quanto desiderosi di un proprio progetto, abbandonando quello di Dio.
In Maria si è realizzato il grande progetto di Dio, perché Ella ha detto «sì» nel segreto di una piccola casa, in una sperduta borgata della Galilea.
Quanta bellezza in questo «sì»! È un «sì» che vuole riecheggiare tutti quei «sì», anche quelli che non conosciamo, in quanto tutti decisivi perché l’amore di Dio continui a realizzarsi in mezzo a noi e nel mondo intero.
Il «sì» che riecheggia vuole essere un «no» al peccato. Il male non è mai una via che conduce alla felicità e alla gioia, ma è la via che conduce alla desolazione e alla distruzione. Ai nostri giorni vogliamo far apparire il peccato come un imbroglio e un bene per la nostra vita. Maria invece ci aiuta ancora oggi a dire no al peccato e guardando a lei, rivestita dello splendore di Dio, possiamo benissimo capire che il peccato è il vero male dell’uomo, è il nostro male.
Ecco cosa celebriamo con questa solennità: l’importanza non solo del «sì» di Maria ma anche il nostro «sì» a Dio nelle piazze, nelle vie e nel segreto del proprio cuore.
Noi, celebrando l’Immacolata, ricordiamo che Dio viene a cercarci, a riproporci quel progetto di salvezza, quel suo grande amore per ciascuno di noi.
Il Vangelo di Luca ci riporta a Nazareth, quando Dio, per mezzo del suo Angelo, venne a cercare Maria. Il racconto lo conosciamo bene: all’interno vi è il «sì» di Maria, preceduto da un saluto e un dialogo tra l'Arcangelo Gabriele e la Vergine Maria, chiamata da Dio «piena di grazia», scelta dall'eternità ad essere la Madre del suo Figlio.
Cosa vuol dire questa Parola di Dio alla nostra vita? Che Maria diventa Madre. Che in lei prende corpo il Signore Gesù. Che lei diventa il Tempio di Dio e soprattutto ricorda tutte quelle volte che ci siamo dimenticati di essere Tempio di Dio, tutte quelle volte che ci siamo dimenticati del nostro battesimo, tutte quelle volte che ci siamo dimenticati dello Spirito Santo. Abbiamo dimenticato come lo Spirito Santo sia decisivo nella nostra vita cristiana, perché ci aiuta a far crescere in noi Gesù. Ci aiuta ad assumere quei tratti della vita di Gesù. Ci aiuta ad avere lo sguardo di Gesù. Ci aiuta a guardare la realtà che ci circonda con la parola e il pensiero di Gesù. È lo Spirito Santo che ci rende cristiani, che ci rende figli di Dio e non un pensiero filosofico o una tradizione.
In questo Tempo di Avvento, riscopriamo, con Maria, il nostro sì, per prepararci degnamente al Natale del Signore. L’abbiamo più volte detto: Avvento significa attesa, cioè quel tendere verso Gesù ma che richiede di guardare oltre il proprio naso come fece Maria che superò quei progetti personali che aveva con Giuseppe, suo sposo e si aprì al futuro di Dio e ci insegna a fare allo stesso modo nel nostro quotidiano senza temere nulla.
Come a Maria, anche a noi il Signore dice «non temere». Il Dio infinitamente buono e potente assicura la sua vicinanza, la sua presenza intima. Lo ha fatto con tutti e lo vuole fare anche con ciascuno di noi.
Mettiamo allora in movimento la nostra fede. Questo è l’Avvento. Questo significa celebrarlo con Maria alla vigilia dell’Anno Santo: ritrovare l’importanza e la bellezza del «Sì» a Dio da tradurre nella vita. Dopo l’Annunciazione vediamo che Maria raggiunge in fretta la sua parente Elisabetta. È una scena che coinvolge, che attualizza la Parola di Dio, che la rende presente. Questo è il vero Avvento che dobbiamo vivere come persone, come cristiani: compiere, come Maria, la volontà di Dio.
Con san Bernardo, cantore della Vergine Maria, “guardiamo la Stella, invochiamo Maria”, perché ci aiuti a dire no al peccato in ogni sua forma e a dire di sì a Dio e al suo amore, quell’amore che cambia e rende splendida la nostra umanità, la nostra vita personale e sociale, la nostra vita nelle nostre case, nelle nostre famiglie, in qualsiasi contesto in cui ci troviamo.
Buona festa dell'Immacolata a tutti voi!