CON LA SANTA FAMIGLIA SPERA NEL SIGNORE
Siamo nella prima domenica dopo il Natale del Signore, ultima domenica di questo anno 2024 e la liturgia ci fa celebrare la festa della Santa Famiglia di Nazareth. Possiamo dire che questa è la domenica della famiglia dove celebriamo una storia d’amore. Una storia d’amore che ci ricorda l’importanza della famiglia, quella famiglia che cresce nell’unità e nell’amore.
Purtroppo, la famiglia oggi, lo sappiamo benissimo, è anche storia di crisi: fallimento esistenziale, rovina economica, abbandoni, separazioni, divorzi, spesso imposti da uno dei coniugi e subiti dall'altro con conseguenti amarezze e rancori, senza tenere conto dei figli che vivono sballottati tra i contendenti, oppure di quei figli che crescono nella violenza diventando dei piccoli criminali.
La festa odierna ci ricorda che la crisi della famiglia è la crisi di Dio nelle famiglie. La crisi della famiglia cristiana è crisi della fede. Ecco perché ancora oggi la Santa Famiglia è posta a modello, dove è naturale percepire la presenza di Dio.
La Santa Famiglia di Nazaret è una famiglia come tutte le altre che alterna la loro vita tra serenità e dramma e anche con la difficoltà di capire il proprio figlio, così come succede ancora ai nostri giorni. Possiamo dire che questa pagina evangelica parla di noi, della vita in famiglia oggi.
Il Vangelo ci fa vedere Gesù in quel passaggio classico dell’adolescenza e i suoi genitori lo portano in pellegrinaggio a Gerusalemme. L’evangelista Luca, poi, evidenzierà il cammino di Gesù lungo le strade della Palestina come un unico pellegrinaggio verso Gerusalemme.
Il Vangelo di questa domenica ci riporta un episodio particolare che abitualmente ricordiamo come “lo smarrimento di Gesù tra i dottori del Tempio”.
Gesù anzi stare incollato ai genitori, a loro insaputa va in giro per il Tempio e si ferma a dialogare coi sapienti del Tempio. Quando Maria e Giuseppe si accorgono dell’assenza di Gesù, entrano in piena angoscia per poi ritrovarlo dopo tre giorni.
Perché quest’angoscia? Perché per loro questo figlio è più importante di ogni altra cosa. È qualcuno che riempie i loro giorni con gioia e il loro cuore con amore. Questa è una angoscia che ci deve interrogare. Come genitori e come singoli cristiani. Come genitori: quanto è importante mio figlio, mia figlia? Come cristiano: che cosa è per me importante? Che cosa conta per davvero nella mia famiglia?
Guardando Maria e Giuseppe vediamo che per loro è irrinunciabile Gesù e hanno ragione perché Lui è la fonte della vita, la fonte dell’amore per questo lo cercano con tutto il cuore.
Anche noi dobbiamo cercare con tutto il cuore Gesù e metterlo al centro della nostra esistenza, della nostra famiglia.
Guardiamo dove siamo arrivati. Questo cercare vuole dirci questo: ho perso di vista il Signore? Non colgo più il senso del mio matrimonio? Mi chiudo in me stesso? Se nel nostro cuore non c’è amore, c’è da tornare a Gesù. Oggi molte famiglie crollano perché pensano di costruire la loro casa sulla roccia e invece la costruiscono sulla sabbia (cf. Mt 7,24-27), la costruiscono senza Dio. Anche il matrimonio è un pellegrinaggio verso il Cielo ma se manca Dio nel cuore e nella vita non si può giungere facilmente. Allora è importante coltivare la presenza di Dio nella famiglia, di fare entrare Gesù nella propria famiglia, anche se sarà difficile. Ma non lo è stato neanche per Maria e Giuseppe finché non sono entrati nel mistero del Figlio di Dio, perché hanno afferrato che il figlio, pur se non è comprensibile è sempre abbracciabile. Ecco chi è Gesù per Maria e Giuseppe e oggi ce lo ripetono nuovamente: “se non comprendi Gesù, abbraccialo e lasciati guidare da lui”.
Maria e Giuseppe questa domenica ci ricordano questo legame con Gesù, il vero Tempio, che magari abbiamo perso di vista, che abbiamo dimenticato in qualche angolo della nostra vita e desiderano riportarci sotto lo sguardo di Dio nella fede e nell’amore, nella sua grazia e nella sua pace.
Luca evidenzia che la Santa Famiglia scende insieme a Nazaret. Questo ci dice che camminare con Gesù non ci sta nessuna angoscia, anzi è sempre una nuova ripartenza, anche se non tutto è chiaro, anche se subentrerà una nuova crisi ma con Lui sarà una crescita nell’amore, perché ci aiuterà a meditare e a custodire nel cuore gesti, parole, domande di senso finché tutto non si chiaro, non sia luminoso e pieno di speranza. Ed è la speranza, quella che non delude, che in questo Anno Santo ci accompagna, una speranza che non cede nelle difficoltà perché si fonda sulla fede ed è nutrita dalla carità per poter andare avanti nella vita. Per questo il Salmista ci fa pregare così: «spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore» (Sal 27,14) perché la speranza non svanisca dal proprio cuore, dal cuore di ogni famiglia, sia nei momenti sereni che drammatici, difficili.
Che la Santa famiglia ci aiuti ad accogliere Gesù, nostra speranza, mantenendo uno stile di vita fondato sulle virtù evangeliche, vivendo nell’amore reciproco e divenendo dono d’amore per il bene della società.
Questo sia l'augurio per ciascuno di voi, per ogni famiglia.
Buona domenica nel Signore a tutti voi!
immagine: Imagini La sacra famiglia (2006) - Imagini Familia sfânta - Imagine 4 din 8 - CineMagia.ro